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Autore: VStrategy

Sito web aziendale: serve davvero?

Immaginate di passeggiare in una città piena di negozi: alcuni hanno in esposizione una vetrina curata, ben illuminata, con prodotti esposti in modo invitante. Altri, invece, non hanno insegne né un ingresso ben visibile. E voi, a quale negozio vi avvicinereste?

La stessa logica si applica al web: senza un sito web aziendale ben progettato, la vostra azienda rischia di restare nell’ombra,

Perché un sito web è essenziale per la vostra azienda

Secondo il rapporto 2024 di Netcomm NetRetail, oltre 33,7 milioni di italiani effettuano acquisti online e la maggior parte di loro ricerca informazioni su prodotti e servizi prima di procedere all’acquisto. Questo significa che, se la vostra azienda non ha un sito web o ne ha uno pieno di bug che ne impediscono la navigazione, state lasciando sul tavolo un numero enorme di opportunità, sia che operiate nel commercio al dettaglio, sia nei servizi o nel settore B2B.

Quali sono i rischi di non avere un sito web aziendale nel 2025?

Affidarsi esclusivamente ai social media o al passaparola può sembrare una soluzione pratica, ma presenta delle limitazioni evidenti. Vediamo insieme quali sono.

  • Perdita di clienti potenziali: senza un sito web funzionale, chi cerca i vostri prodotti o servizi online non potrà trovarvi, rivolgendosi così e in modo inevitabile alla concorrenza.
  • Mancanza di credibilità: un’azienda senza sito web aziendale nel 2025 può apparire meno professionale o addirittura inesistente agli occhi di consumatori, buyer e partner commerciali.
  • Dipendenza dai social media: le piattaforme social sono utili, ma non offrono lo stesso controllo e grado personalizzazione di un sito web proprietario. Inoltre, algoritmi e policy cambiano in maniera repentina, influenzando la vostra visibilità.

I vantaggi di un sito web professionale

Un sito web aziendale non è solo una vetrina digitale, ma un elemento chiave per far crescere il vostro business, qualsiasi sia il vostro settore.

Godere di un sito che funziona e che coinvolge in maniera efficace i suoi visitatori è fondamentale per:

  • Generare lead: un sito ottimizzato può attrarre visitatori interessati, convertendoli in clienti attraverso contenuti mirati e call to action efficaci. Questo vale sia per chi vende prodotti online sia per chi offre consulenze o servizi professionali.
  • Rafforzare il brand: un sito ben strutturato e dal design accattivante comunica professionalità e solidità, distinguendovi dalla concorrenza e costruendo fiducia nel pubblico anche attraverso articoli blog.
  • Scalabilità e adattabilità: a differenza di altri canali, un sito web può evolversi con la vostra azienda, integrando nuove funzionalità e adattandosi alle esigenze del mercato, sia che offriate beni fisici, servizi digitali o consulenze aziendali. Ricordate: un sito web è un investimento che nel medio-lungo periodo può davvero massimizzare le vostre opportunità di business.
  • Un sito funzionale che converte: un sito non solo esteticamente impattante e in linea con l’identità aziendale, ma in grado di svolgere l’importante lavoro di commerciale a supporto del team vendite.

Avere il pieno controllo della vostra presenza digitale significa poter raccontare la vostra storia nel modo giusto, senza limiti imposti da piattaforme di terze parti, come i social network.

Inoltre, l’esperienza utente è 100% personalizzabile, con la possibilità di raccogliere dati preziosi sul comportamento e gli interessi degli utenti e comprendere meglio il vostro pubblico.

VStrategy®: il partner ideale per il vostro sviluppo web

In VStrategy®, sappiamo che ogni azienda ha esigenze uniche. Per questo progettiamo e sviluppiamo siti web aziendali, e-commerce e landing page ottimizzate con un approccio strategico guidato e supportato dai dati. L’obiettivo? Realizzare soluzioni web su misura in grado di massimizzare le performance e il ritorno sull’investimento dei clienti che scelgono di affidarsi a noi.

Perché scegliere VStrategy® per il vostro sito web?
  • Approccio strategico: ogni progetto di sviluppo web è studiato nei minimi dettagli, assicurando che il sito rispecchi l’identità del brand e soddisfi le aspettative del target di riferimento.
  • Responsive Design: i nostri siti sono ottimizzati per offrire un’esperienza utente eccellente su tutti i dispositivi, dai desktop ai tablet fino agli smartphone.
  • Ottimizzazione SEO: implementiamo le migliori pratiche di SEO copywriting per garantire a ogni singola pagina del sito una visibilità organica elevata sui motori di ricerca.

Pronti a elevare la vostra presenza online?

Non lasciate che la vostra azienda resti nell’ombra: scoprite cosa possiamo fare per voi per aiutarvi a trasformare la vostra presenza digitale in un potente strumento costante di crescita e visibilità. Oppure, contattateci per una consulenza gratuita e personalizzata per il vostro sito web aziendale.

Cosa significa per le aziende fare email marketing oggi?

Fare email marketing significa molto più che inviare una newsletter generica: si tratta di costruire relazioni autentiche, generare valore e offrire esperienze personalizzate che catturino davvero l’attenzione del vostro pubblico.

Secondo il report 2025 di GetResponse, che analizza milioni di campagne inviate in Italia e nel mondo, il nostro Paese si distingue per un tasso medio di apertura delle email del 44,38%. Un dato che esprime un segnale concreto: gli italiani si fidano ancora dell’email marketing, a patto che questo sia ben fatto.

Ma cosa significa “ben fatto”? Entriamo nel dettaglio.

Perché l’email marketing è ancora il cuore della comunicazione aziendale

In un ecosistema digitale frammentato, in cui la competizione per attirare l’attenzione di clienti e consumatori è sempre più agguerrita, l’email marketing si conferma come uno degli strumenti strategici soprattutto oggi. Tre sono i motivi principali:

  1. Connettività diretta. L’email offre un canale di comunicazione personale e diretto, non filtrato dagli algoritmi delle piattaforme social. Siete voi a decidere a chi, cosa, quando e come comunicare.
  2. ROI imbattibile. Per ogni euro speso in email marketing, le aziende italiane generano un ritorno economico tra i più alti rispetto ad altri canali digitali. Con la giusta strategia, il ROI può superare il 40%.
  3. Adattabilità. Con l’evoluzione tecnologica, l’email si è trasformata in un canale dinamico, personalizzabile e capace di seguire i trend più avanzati, come l’intelligenza artificiale e i contenuti interattivi.

Trend email marketing per il 2025: cosa ci dicono i dati di GetResponse?

Le migliori strategia di email marketing oggi si basano infatti su personalizzazione, automazione e analisi dei dati.
Ecco i cinque pilastri chiave evidenziati dal report GetResponse 2025 per una strategia di email marketing coinvolgente e di valore:

  1. Personalizzazione avanzata
    La vostra audience vuole sentirsi ascoltata, non essere parte di un messaggio generico. La personalizzazione basata sui dati comportamentali (ad esempio, abitudini d’acquisto, interessi o interazioni precedenti) aumenta il tasso di apertura e di conversione. La personalizzazione email marketing è essenziale per creare esperienze su misura che aumentano il coinvolgimento. Non è più il tempo di “Caro cliente”, ma di “Ciao Anna, ecco un’offerta perfetta per te!”. In questi casi, la personalizzazione  è un aspetto importante che dipende soprattutto dal tono di voce scelto per la comunicazione aziendale, sia dal preciso taglio che volete dare a ogni singola newsletter (es: commerciale, informativo ecc.).
  2. Automazione intelligente
    Le campagne automatiche performano il 30% in più rispetto a quelle inviate manualmente. Grazie all’automazione, potete inviare email mirate nei momenti giusti, come auguri di compleanno, follow-up dopo un acquisto o promozioni specifiche.
  3. Mobile-First
    Oltre il 60% delle email in Italia viene aperto da smartphone. Questo significa che ogni messaggio deve essere ottimizzato per dispositivi mobili: layout chiari, call-to-action evidenti e immagini leggere per garantire velocità di caricamento.
  4. Contenuti interattivi
    L’email non è più statica: pulsanti cliccabili, video incorporati, quiz e sondaggi rendono l’esperienza più coinvolgente. Se i lettori interagiscono direttamente dalla loro casella di posta, il coinvolgimento cresce in maniera esponenziale.
  5. Attenzione alla Privacy
    Con le nuove normative sulla protezione dei dati (come il GDPR), rispettare le preferenze degli utenti non è solo obbligatorio, ma anche un elemento chiave per costruire fiducia. Email trasparenti e permessi espliciti fanno la differenza.

Best practice email marketing 2025: da dove partire?

Ecco alcuni dei nostri consigli da seguire per rendere efficace la vostra strategia di email marketing aziendale:

  • Segmentate il pubblico. Non tutti i vostri contatti sono uguali. Divideteli per interessi, comportamento o geolocalizzazione creando delle mailing list specifiche di contatti per inviare messaggi rilevanti e aumentare le conversioni. La segmentazione email marketing permette di inviare contenuti più pertinenti e migliorare il tasso di apertura.
  • Testate ogni elemento della vostra campagna email. Dai titoli agli orari di invio, i test A/B vi aiutano a capire cosa funziona meglio per il vostro pubblico.
    Monitorate le metriche chiave (o KPI), ma non limitatevi al solo tasso di apertura. Analizzate anche i click, le conversioni e i feedback così da capire che cosa attira di più i vostri lettori e ottimizzare al meglio le vostre campagne. Inoltre, analizzare e tenere traccia dei KPI di email marketing, come il tasso di apertura e di conversione, è essenziale per ottimizzare le campagne
  • Generate valore concreto. La chiave per una campagna mail di valore è offrire contenuti utili, esclusivi e in linea con i bisogni e gli interessi del target destinatario.

Ma quindi cosa significa per le aziende oggi fare email marketing? Significa mettere il cliente al centro, sfruttando dati e tecnologia per creare una comunicazione che sia personale, utile e coinvolgente. Non lasciatevi sfuggire l’occasione di creare valore per i vostri clienti: il futuro del marketing passa (anche) dalla vostra casella di posta.

Se avete ancora dubbi, domande o state pensando di coltivare la fedeltà dei vostri clienti attraverso una strategia di email marketing ad hoc, contattateci. La definiremo insieme.

Remarketing o retargeting: quale la differenza?

Avete mai visitato un e-commerce, aggiunto un prodotto al carrello ma senza completare l’acquisto?
E magari, pochi giorni dopo, avete visualizzato un annuncio proprio di quel prodotto mentre navigavate su un altro sito o la home page dei vostri social.

Ecco, questo è il risultato di una strategia di retargeting. Ma attenzione: il retargeting non è la stessa cosa del remarketing, anche se spesso utilizzati come sinonimi.

In questo articolo vi spiegheremo la differenza tra i due concetti e come integrarli in maniera complementare per potenziare la vostra strategia.

Remarketing o retargeting?

Remarketing e retargeting sono tecniche complementari, ma con differenze fondamentali: mentre il remarketing punta a coinvolgere gli utenti che conoscono già il vostro brand, il retargeting si rivolge a visitatori anonimi tracciati attraverso cookie o pixel di tracciamento, ad esempio quello di Meta.

1. Il remarketing

Il remarketing consiste in una tattica di marketing volta a raggiungere nuovamente persone che hanno già avuto un’interazione diretta con il vostro brand o azienda, utilizzando come strumento l’email marketing.

Come funziona?

Attraverso il remarketing, è possibile raccogliere i dati di utenti che in precedenza hanno interagito con il vostro sito o app (con il loro esplicito consenso). Così facendo, potete sfruttare queste informazioni per inviare newsletter personalizzate per:

  • Ricordare prodotti dimenticati nel carrello.
  • Promuovere offerte speciali o sconti esclusivi.
  • Suggerire prodotti correlati a quelli visualizzati.

2. Il retargeting

Il retargeting si concentra invece sugli utenti che hanno visitato il vostro sito web o interagito con i vostri contenuti online (senza per forza lasciare i propri dati di contatto) e utilizza cookie o pixel di tracciamento per raggiungerli su altre piattaforme.

Come funziona?

Il retargeting utilizza strumenti come cookie o pixel di tracciamento (come quello di Meta ad esempio) per seguire il comportamento degli utenti sul vostro sito. Che cos’è il pixel? Una stringa di codice che va inserita nell’header del vostro sito web per tracciare il comportamento degli utenti, appunto.
Questi dati permettono di mostrare annunci personalizzati su piattaforme esterne, come Google o i social.

Esempio: con il retargeting, un utente che visita la pagina di un prodotto ma non completa l’acquisto, nei giorni successivi, vedrà un annuncio dello stesso prodotto mentre naviga su altri siti o social.

Quando sfruttare il remarketing e quando il retargeting

Remarketing e retargeting sono strumenti fondamentali, ma sapere quando utilizzarli è cruciale per ottimizzare le vostre strategie di marketing. Ogni tattica risponde a obiettivi specifici e si rivolge a pubblici diversi, offrendo opportunità uniche per migliorare le conversioni e rafforzare la relazione con i clienti.

Vediamo insieme le situazioni migliori in sfruttare ciascuna di queste tecniche.

Il remarketing è la tattica perfetta se:

  • Avete già una base di utenti registrati o di clienti, per inviare newsletter mirate a chi ha già mostrato interesse per il vostro brand.
  • Volete fidelizzare i già clienti, ad esempio proponendo loro promozioni esclusive.

Ad esempio, se gestite un e-commerce di abbigliamento e un vostro cliente acquista una giacca, qualche giorno dopo, potete inviare lui una newsletter promozionale con uno sconto per acquistare accessori abbinati, come una sciarpa o un cappello.

Il retargeting è la tattica ideale se:

  • Volete raggiungere utenti che in precedenza non hanno completato un’azione, come ad esempio, chi ha visitato il vostro sito ma non ha effettuato l’acquisto.
  • Cercate di aumentare la visibilità del vostro brand e far ricordare il vostro brand agli utenti che potrebbero essersi dimenticati di voi.

Esempio: un utente visita la pagina web del vostro corso online ma non si iscrive. Nei giorni successivi, vede un annuncio che lo invita a iscriversi con un codice sconto.

Come integrarli in maniera corretta nella vostra strategia

La vera forza del remarketing e del retargeting emerge quando vengono integrati in un’unica strategia per accompagnare l’utente lungo il funnel di vendita.

Ecco come fare:

Step 1: identificate il vostro obiettivo

Chiedetevi sempre cosa volete ottenere. Aumentare le vendite? Usate il retargeting per spingere gli utenti indecisi a completare l’acquisto. Fidelizzare i clienti? Con il remarketing potete rafforzare il rapporto con chi ha già effettuato l’azione desiderata.

Step 2: segmentate il vostro pubblico

Non tutti i clienti sono uguali. Segmentate gli utenti in base a:

  • Comportamento online: chi ha visitato il sito, aggiunto prodotti al carrello o completato un acquisto.
  • Fase del funnel: nuovi visitatori, lead caldi, clienti già acquisiti.

Step 3: personalizzate i messaggi

La personalizzazione è fondamentale per ottenere risultati. Create messaggi su misura per ogni segmento.

Ad esempio:

  • Email remarketing: “Hai dimenticato qualcosa nel carrello? Ecco uno sconto per completare il tuo ordine!”
  • Annunci retargeting: “Il prodotto che hai visto sta andando a ruba! Non lasciartelo sfuggire.”

Step 4: monitorate e ottimizzate

Tracciate i risultati delle campagne e ottimizzatele costantemente. Sperimentate per scoprire cosa funziona meglio per il vostro pubblico.

Se utilizzati in modo complementare, il remarketing e il retargeting vi permetteranno di raggiungere risultati concreti: aumentare le vendite, fidelizzare i clienti e migliorare la vostra visibilità online.

Avete dubbi o domande a riguardo? Parliamone insieme.

Visual Identity: i 5 errori da evitare

La visual identity non è solo una questione di estetica: è il volto con cui il brand si presenta al mondo.

Ogni elemento – dal logo ai colori, dalla tipografia alla disposizione degli spazi – deve essere pensato per comunicare in modo chiaro e coerente la missione, i valori e l’approccio di business di un marchio o di una azienda.

Tuttavia, non è raro vedere brand che commettono errori nella progettazione della loro brand e visual identity, che possono compromettere la riconoscibilità del brand, diminuirne l’appeal e, nel peggiore dei casi, comunicare un posizionamento sbagliato.

In questo articolo, esploreremo i 5 errori che è bene evitare per garantire al proprio marchio una immagine forte, coerente e memorabile.

1. Non definire chiaramente il concept visivo del brand

Un errore assai comune nella definizione della visual identity è non partire da un concept chiaro.

Spesso, infatti, si tende a progettare logo, pittogramma e immagine di brand senza un quadro tecnico-strategico (il cosiddetto brand book) che definisca il tipo di messaggio che il brand vuole trasmettere. Questo errore può portare a scelte estetiche incoerenti e disorganizzate. La visual identity deve nascere da una riflessione profonda sui valori e sugli obiettivi del brand.

Ogni elemento, dal logo ai colori, deve raccontare una storia coerente e trasmettere l’essenza del brand in modo immediato. Ignorare questo passo iniziale significa rischiare di creare uno stile grafico non in linea con l’immagine che si vuole comunicare o il posizionamento ricercato.

 

   

Nelle immagini, gli elementi del pittogramma e il logo di Piazza del Papa Ancona.

2. Non considerare la psicologia del colore

I colori non sono un mero dettaglio, ma sono uno degli strumenti più potenti per comunicare l’identità visiva di un brand.

Ogni colore evoca emozioni specifiche e associazioni cognitive nel pubblico e nei consumatori. Per esempio, il blu è spesso associato alla fiducia e alla serenità, mentre il rosso evoca energia e passione.

Un errore molto comune è scegliere i colori senza tener conto del loro significato e dell’impatto psicologico che hanno sul pubblico. La palette cromatica di un brand deve essere pensata non solo in relazione alla visibilità e l’appeal visivo, ma anche rispetto ai valori che il brand intende comunicare onde evitare di compromettere l’efficacia della comunicazione visiva.

 

Nell’immagine, la palette cromatica associata ai singoli elementi del pittogramma di Piazza del Papa Ancona.

3. Incoerenza in fase di applicazione

Un altro errore diffuso è quello di applicare la visual identity in modo incoerente su diversi canali e piattaforme. Se un logo, la palette colori appaiono in modo diverso su Instagram, sul sito web e su una brochure cartacea, il brand perde di riconoscibilità. Ricordate queste parole come un mantra: l’incoerenza visiva genera confusione.

Per evitare questo errore, fondamentale è avere delle linee guida precise per l’uso della visual identity, incluse le regole per il logo, i colori, la tipografia, le immagini e la disposizione degli elementi. Queste linee guida, contenute spesso nel brand book, devono essere seguite rigorosamente, indipendentemente dal mezzo o supporto utilizzato per la vostra comunicazione. Coerenza visiva è sinonimo di affidabilità.

 

 

4. Sovraccaricare la visual identity di (troppi) dettagli

Un altro errore comune nella progettazione di una visual identity è il tentativo di inserire troppi elementi grafici, o dettagli troppo complessi da distinguere. L’eccesso di elementi decorativi distoglie in genere l’attenzione dal messaggio principale, a discapito della leggibilità e della chiarezza visiva. Un design troppo carico rischia di confondere il pubblico anziché attrarlo.

La visual identity deve essere semplice e facilmente riconoscibile. È essenziale mantenere un buon equilibrio tra estetica e funzionalità, evitando di sovraccaricare la composizione grafica. Un buon design è quello che riesce a comunicare con pochi, ma efficaci, dettagli. Il “less is more” è una filosofia da applicare con molta attenzione, specie nel graphic design.

5. Tralasciare la scalabilità e versatilità

Ultimo, ma non meno importante, è l’errore di non considerare la scalabilità e la versatilità della visual identity. Un logo che appare benissimo su un cartellone pubblicitario potrebbe non essere altrettanto efficace su una superficie ridotta come quella di un bigliettino da visita. Allo stesso modo, una palette cromatica che funziona online potrebbe non rendere lo stesso impatto su materiali stampati.

 

Una visual identity vincente deve essere progettata per adattarsi a diversi formati e contesti senza perdere di qualità. Questo significa che il logo deve essere leggibile e riconoscibile anche a dimensioni ridotte, e i colori devono risultare coerenti sia su schermo che su supporti fisici. Una buona progettazione della visual identity deve quindi pensare alla versatilità, per garantire una comunicazione efficace in ogni contesto.

Creare una visual identity forte non è un processo che si improvvisa, ma richiede un’attenta pianificazione, analisi strategica e attenzione ai dettagli. Evitare questi errori vi permetterà di costruire un’immagine visiva coerente e autorevole, capace di differenziare la vostra azienda all’interno del mercato e aumentare la vostra riconoscibilità.

Se state pensando di rinnovare o definire la vostra visual identity, ricordate che ogni elemento visivo deve essere scelto con consapevolezza e coerenza, mantenendo sempre il focus sulla percezione ed esperienza che desiderate offrire al pubblico.

Se invece avete ancora dubbi o domande oppure non sapete da dove partire, contattateci. Lo vedremo insieme.

E-commerce: per aumentare le vendite serve la giusta strategia

Molti imprenditori si trovano di fronte a un enigma frustrante: nonostante le promozioni attive, l’e-commerce sembra non generare le vendite sperate. La tentazione è quella di attribuire il problema all’offerta stessa, ma spesso le cause dei mancati acquisti risiedono altrove.

In questo articolo esploreremo le vere motivazioni che possono compromettere il successo di una piattaforma e-commerce e come il web development unito a precise implementazioni di marketing strategico possono fare la differenza.

Perché fare sconti non è sufficiente?

Le promozioni possono essere uno strumento potente, ma non sono la panacea per i problemi di conversione. Se il vostro sito e-commerce non converte i visitatori in clienti, è davvero improbabile che una promozione risolva da sola la situazione.

Ecco alcune cause comuni di inefficienza negli e-commerce che vanno oltre il semplice pricing:

  • Funnel di marketing inefficaci
  • Problemi di targeting 
  • Bug tecnici o problemi di usabilità del sito
  • Carrelli abbandonati
  • Assenza di integrazioni o automazioni strategiche

Funnel di marketing: il cuore di ogni strategia

Dall’atterraggio sul sito fino all’acquisto, un funnel di marketing efficace guida l’utente attraverso un percorso chiaro e ben delineato. Quando il funnel non è ottimizzato ad hoc in base a specifici obiettivi o è assente, il risultato non può essere altro che un elevato tasso di rimbalzo o di carrelli abbandonati.

Tra gli errori più comuni troviamo:

  • Copy poco persuasivo: testi generici o non focalizzati sui reali bisogni dell’utente.
  • Call to action poco visibili o inefficaci: pulsanti che non spiccano o non invitano a compiere l’azione desiderata, con una ripercussione considerevole sulle conversioni.
  • Navigazione caotica: un menu poco intuitivo o una struttura complessa del sito allontanano i clienti, rendendo caotica la loro esperienza di acquisto online.

Problemi di targeting: parlare al pubblico giusto

Anche il miglior e-commerce fallirà se non si rivolge in maniera mirata al giusto pubblico. Un targeting impreciso porta traffico non qualificato, che difficilmente si trasforma in conversioni, e di conseguenza in acquisti.

Come risolvere?

  • Analisi dei dati: utilizzare strumenti come Google Analytics è fondamentale per capire chi visita il tuo sito, cosa cerca e tenere traccia delle preferenze e del comportamento di acquisto degli utenti.
  • Personalizzazione: adattare i contenuti e le promozioni sull’e-commerce in base ai segmenti di pubblico delineati all’interno della vostra strategia e alle loro specifiche preferenze.

Bug tecnici: gli ostacoli latenti

Non c’è nulla di più frustrante per un utente che trovarsi di fronte a un sito lento nel caricamento o che non funziona in maniera corretta.

Bug tecnici della piattaforma come rallentamenti e problemi tecnici possono sabotare le vendite più di quanto si immagina.

Esempi comuni di bug includono:

  • Pagine che si caricano lentamente: secondo Google, il 53% degli utenti abbandona un sito che impiega più di 3 secondi a caricarsi.
  • Errori in fase di checkout: la mancanza, ad esempio, di un riepilogo finale dell’ordine potrebbe spazientire l’utente che, dovendo tornare indietro per verificare di aver inserito tutti i prodotti nel carrello, è più propenso ad abbandonarlo piuttosto che ripercorrere l’intero percorso di acquisto.
  • Incompatibilità con i dispositivi mobili: il mobile commerce rappresenta ormai il 72,9% delle vendite online, quindi un sito non ottimizzato per smartphone o tablet può rappresentare un grosso deterrente all’acquisto.

Inoltre, per verificare l’efficacia e l’efficienza del vostro e-commerce, un audit tecnico effettuato con cadenza periodica diviene fondamentale per individuare e risolvere questi problemi prima che sia troppo tardi.

Carrelli abbandonati: perché e come risolvere?

Secondo le statistiche, circa il 70% dei carrelli in rete viene abbandonato. Ma questo non significa sempre una perdita definitiva: molte di queste vendite incompiute possono essere recuperate attraverso implementazioni di marketing adeguate.

Alcune soluzioni possibili?

  • Email di recupero: inviare email di promemoria automatici agli utenti che hanno abbandonato il carrello senza completare l’acquisto.
  • Offerte su misura: rivolgere all’utente uno sconto aggiuntivo o la spedizione gratuita per incentivare il completamento dell’acquisto.

Integrazioni e automazioni: il segreto per un e-commerce performante

Le integrazioni e le automazioni di marketing per e-commerce sono spesso sottovalutate, ma possono fare la differenza tra un e-commerce mediocre e uno che invece converte.

Alcune specifiche integrazioni di marketing possono permettervi di fare la differenza, aumentando in maniera considerevole le performance del vostro e-commerce.

  • CRM integrato: per gestire i dati dei clienti e personalizzare l’esperienza.
  • Strumenti di marketing automation: secondo uno studio di Invesp, le aziende che usano la marketing automation vedono un incremento delle vendite del 14,5%.
  • Integrazioni con piattaforme di pagamento: assicurati che il processo di checkout sia fluido e sicuro e tenga conto dei principali metodi di pagamento utilizzati.

Un esempio pratico? Secondo una ricerca di HubSpot, l’utilizzo di strumenti di marketing automation per l’email marketing porta a un aumento del tasso di conversione del 50%!

Se il vostro e-commerce non sta performando come dovrebbe, è bene non cadere nella trappola di pensare che siano gli sconti a non funzionare: le vere cause dei mancati acquisti possono essere molteplici e richiedono uno studio e approccio di marketing strategico.

Un sito tecnicamente efficiente, un funnel di marketing ben progettato e un targeting preciso accompagnato dalle giuste integrazioni sono elementi essenziali per un e-commerce in salute che performa e converte visitatori qualificati in clienti in carne ed ossa.

Avete dubbi o domande sulla vostra strategia di e-commerce marketing? Parliamone

I 5 trend di digital marketing 2025

Il 2025 segna un punto di svolta per il digital marketing e la comunicazione. Marketing manager e imprenditori, sia nel B2B che nel B2C, devono adattarsi ai nuovi trend per cogliere le opportunità emergenti e affrontare le sfide di un mercato in costante cambiamento. Mantenere alta la competitività e l’autorevolezza richiede visione strategica e competenze aggiornate. 

Dalla strategia al content marketing, fino alle novità in advertising e branding, in questo articolo esploreremo i 5 trend digitali che definiranno il marketing nel 2025. In questo senso, un’agenzia esperta può essere il partner chiave per ottimizzare la vostra presenza digitale.

1. Strategia: il ruolo dell’AI

Le strategie di marketing si stanno evolvendo per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più digitale e consapevole. L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando questo processo, rendendo il percorso di conversione più dinamico, personalizzato e customer-centric.

Due aspetti chiave di questa evoluzione sono:

  • Personalizzazione avanzata. Le aspettative dei consumatori per esperienze altamente personalizzate continuano a crescere. Le aziende, utilizzando l’intelligenza artificiale, sono in grado di ottimizzare l’interazione con il cliente, creando esperienze su misura che aumentano il coinvolgimento e migliorano il tasso di conversione.
  • AI e automazione predittiva. Grazie a tecnologie di machine learning e automazione, le aziende possono anticipare i comportamenti degli utenti e fornire loro contenuti e offerte nel momento più opportuno, migliorando l’efficacia delle strategie di marketing e la fidelizzazione cliente.

2. Content Marketing: la supremazia dei video brevi

Il 2025 sarà l’anno del video breve, con piattaforme come TikTok, Instagram Reels e YouTube Shorts al centro delle content strategy.

Secondo una ricerca condotta da Wyzowl, il 91% delle aziende utilizzerà il video come principale contenuto di marketing, con una crescita del 13% rispetto al 2023.

  • Un mercato in espansione: la proiezione di Grand View Research stima che il mercato dei video brevi raggiungerà un valore di oltre 99 miliardi di dollari entro il 2025, trainato dalla domanda di contenuti rapidi e accessibili.
  • Storytelling AI-powered: tecnologie generative come ChatGPT, NotebookLM e strumenti di video editing automatizzato permettono di creare narrazioni personalizzate e coinvolgenti, ottimizzate per ogni segmento di pubblico.

Integrare una strategia di video e content marketing mirata non solo migliora la visibilità online del brand, ma consolida il rapporto con i clienti, generando risultati tangibili e misurabili attraverso KPI.

3. Advertising: i trend dal mondo Meta e Google

Le principali piattaforme pubblicitarie stanno ridefinendo il modo in cui i brand interagiscono con i loro target. Nel corso del 2025, le novità Meta e gli aggiornamenti Google si concentrano su soluzioni etiche e performanti, rispondendo alla crescente domanda di privacy e trasparenza.

  • Meta: l’integrazione degli annunci su Threads offre nuove opportunità per raggiungere un pubblico giovane e dinamico. Inoltre, il potenziamento dell’AI consente una segmentazione ultra-precisa, garantendo messaggi più pertinenti.
  • Google Ads senza cookie: con l’addio ai cookie di terze parti, previsto entro il 2025, il focus si sposta sui dati di prima parte e su tecniche di targeting contestuale. Secondo eMarketer, il 61% degli investimenti pubblicitari sarà indirizzato verso soluzioni cookieless.

4. Sviluppo web e grafica: il focus è sull’esperienza utente (UX)

La User Experience acquisterà un’importanza sempre maggiore nel 2025. Uno studio di Adobe ha evidenziato che ben il 73% degli utenti giudica un sito web principalmente sulla base della qualità del design e della facilità, oltre che rapidità, di navigazione.

  • Accessibilità mobile-first: con l’aumento dell’utilizzo degli smartphone, ottimizzare i siti per dispositivi mobili è fondamentale. Un design mobile-first migliora l’esperienza utente per tutti, inclusi coloro che necessitano di funzionalità di accessibilità come testi leggibili e comandi vocali, aumentando l’engagement e il tasso di conversione.
  • Realtà aumentata (AR): entro il 2025, il mercato globale dell’AR crescerà del 38% secondo Statista, offrendo nuove possibilità di engagement per i brand attraverso esperienze immersive e interattive.

5. Branding: sostenibilità e autenticità come trend chiave

Nel 2025, i valori del brand giocheranno un ruolo cruciale. Secondo il Global Sustainability Study, il 62% dei consumatori preferisce marchi che adottano pratiche sostenibili.

  • Sostenibilità come priorità: implementare pratiche ecologiche non è più un’opzione, ma una necessità strategica per costruire fiducia e lealtà.
  • Trasparenza e coerenza: gli utenti premiano i brand autentici che comunicano messaggi chiari e in linea con i propri valori.

La vostra strategia digitale è pronta per affrontare il 2025?

Il nuovo anno porta con sé trend e opportunità uniche nel marketing digitale. Questo è il momento ideale per rivedere e perfezionare le vostre strategie, assicurandovi di essere sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza.

Noi di VStrategy® siamo al vostro fianco per trasformare le sfide in opportunità. Grazie a un approccio basato su innovazione, creatività e visione strategica, sviluppiamo soluzioni di marketing personalizzate per ottimizzare la vostra presenza online e raggiungere i vostri obiettivi.

Non avete ancora definito la vostra strategia? Contattateci. La elaboreremo insieme.

Strategia di vendita B2B: 5 motivi per puntare sulla personalizzazione

Lo scenario delle vendite B2B è cambiato: oggi i decision maker aziendali sono più informati, più esigenti, e non si accontentano più di prodotti o servizi standard: desiderano soluzioni su misura, pensate per risolvere le loro sfide specifiche.

In questo senso, il digital marketing personalizzato è la chiave per fare la differenza: combina innovazione, dati e un tocco umano per anticipare bisogni e creare valore.

Siete pronti a cavalcare questa rivoluzione?

Perché è fondamentale mettere al centro il cliente con un approccio consulenziale

I vostri clienti percorrono gran parte del loro ciclo decisionale o di acquisto online: ben oltre il 70% delle decisioni viene infatti preso prima che vi contattino. Per conquistarli, dovete semplificare il loro processo decisionale con contenuti utili e personalizzati.

Non si tratta più di vendere un prodotto o servizio che funzioni, ma di proporre soluzioni concrete e mirate. Occorre cambiare focus e passare da una vendita transazionale a una consulenza che pone al centro il buyer e le sue esigenze: questo vi permetterà di costruire con lui una relazione solida e a lungo termine e, perché no, concludere la vostra trattativa.

1. Puntate sull’efficacia dello smarketing

Sapete quanto sia importante che il vostro team commerciale e quello di marketing lavorino insieme per raggiungere gli stessi obiettivi. Lo smarketing, l’integrazione tra queste due funzioni aziendali, è essenziale per migliorare le performance della vostra strategia di vendita B2B. Condividendo dati su prospect e lead, potrete contattare i clienti al momento giusto, con i messaggi più efficaci e ottenere dunque maggiori possibilità di conversione. La collaborazione vi aiuterà a chiudere più trattative, più rapidamente.

2. Personalizzate ogni esperienza servendosi dell’analisi dei dati

La conoscenza è potere, e i dati sono il vostro miglior strumento. Utilizzando CRM e piattaforme di marketing automation, potete segmentare il vostro pubblico e personalizzare ogni interazione. Le email mirate, basate sulle esigenze specifiche dei clienti, restano un metodo potente per nutrire i lead e rafforzare le relazioni. Ogni comunicazione deve dimostrare che conoscete le loro necessità meglio di chiunque altro.

3. Ottimizzate la visibilità online con SEO e contenuti di valore

Per essere trovati, dovete farvi notare. Attuare la vostra strategia di vendita B2B pubblicando contenuti utili e ottimizzati per i motori di ricerca vi aiuterà a posizionarvi come esperti di settore. Blog, white paper e case study che risolvono problemi concreti attirano l’attenzione di potenziali buyer e clienti. Inoltre, una strategia SEO ben pianificata vi permetterà di aumentare la visibilità e generare lead qualificati.

4. Sfruttate l’omnicanalità e il potenziale offerto da LinkedIn

Sapete quanto sia cruciale essere presenti dove i vostri clienti cercano informazioni. In questo senso, LinkedIn è una piattaforma imprescindibile all’interno di una strategia che si rispetti: utilizzatela per interagire con la vostra rete di collegamenti, creare contenuti coinvolgenti, partecipare a discussioni di settore; date vita a campagne pubblicitarie mirate per costruire il vostro network e affinare la vostra strategia di vendita B2B. Ma non limitatevi a un solo canale! L’omnicanalità vi permette di essere sempre al fianco del cliente, sia online che offline. Combinate quindi le potenzialità del social network professionale con le altre iniziative e i canali di marketing scelti per la vostra strategia.

5. Definire obiettivi S.M.A.R.T. e monitorare i risultati

Il successo delle vostre strategie dipende dalla chiarezza degli obiettivi. Assicuratevi che siano S.M.A.R.T., ossia specifici, misurabili, reali, rilevanti e raggiungibili entro uno specifico arco temporale. Monitorare KPI chiave come il tasso di conversione, il traffico web e l’engagement vi permetterà di ottimizzare continuamente le vostre azioni e ottenere risultati concreti.

Proporre un buon prodotto o servizio oggi non basta: dovete conquistare la fiducia dei vostri buyer e clienti, offrendo loro valore a ogni livello di interazione.

Con un approccio di digital marketing personalizzato, basato sui dati e KPI, sarete in grado di distinguervi in un mercato sempre più competitivo e mettere in atto una strategia di vendita B2B solida ed efficace.

Possiamo essere al vostro fianco per aiutarvi a trasformare le vostre strategie di vendita in vantaggi concreti. Contattateci per sapere come, lo faremo insieme.

Promessa di valore: 3 esempi vincenti

La promessa di valore, o Unique Value Proposition, è ciò che distingue un brand da un altro e lo rende irresistibile. È molto più di un semplice slogan: è una dichiarazione potente che risponde ai bisogni reali dei vostri clienti, guidandoli verso la scelta del vostro prodotto o servizio.

In questo articolo esploreremo tre esempi concreti di UVP che hanno cambiato le regole del gioco, dimostrando come una proposta chiara e memorabile possa elevare un brand e renderlo protagonista del suo mercato.

1. Apple e l’invito a pensare fuori dagli schemi

Apple è il perfetto esempio di come una promessa di valore possa diventare una filosofia di vita. Con il suo celebre “Think Different”, il brand non parla semplicemente di tecnologia, ma di un’idea di innovazione che spinge le persone a vedere il mondo con occhi nuovi. Un messaggio che comunica libertà creativa, esclusività e uno status culturale che va oltre il prodotto stesso.

Apple non vende solo dispositivi, ma un’esperienza di trasformazione personale. La promessa di “pensare in modo diverso” si rivolge a chi vuole rompere le convenzioni e creare qualcosa di unico, posizionando Apple come leader globale nell’innovazione. Non sorprende che questa UVP sia universale e attraente per milioni di consumatori, che sentono di far parte di una comunità visionaria.

La UVP di Apple ha rafforzato il suo posizionamento come leader del settore, rendendo la sua proposta di valore immediatamente riconoscibile e universale e in grado di attrarre una clientela globale e sempre più fidelizzata.

2. Salesforce: la piattaforma che mette al centro le relazioni

Il celebre software CRM, leader nei servizi di marketing, vendita e analisi data-driven, ha definito una promessa di valore forte e distintiva con il messaggio: “We Bring Companies and Customers Together”.

Più che un semplice software CRM, Salesforce propone una soluzione completa per le relazioni aziendali che favorisce una connessione continua tra le aziende e i loro clienti. La promessa di valore di Salesforce si concentra sulla trasformazione delle relazioni: con la sua piattaforma, le aziende possono migliorare ogni fase dell’interazione con i clienti, dalla gestione delle vendite alla cura post-vendita. Salesforce non è solo un tool, è un sistema che aiuta le aziende a costruire relazioni autentiche e durature, creando valore a lungo termine per entrambi i lati.

Il suo approccio olistico ha posizionato Salesforce come il punto di riferimento nel settore del CRM, diventando il partner B2B ideale per aziende di tutte le dimensioni che desiderano ottimizzare l’esperienza del cliente e crescere in modo sostenibile. La sua UVP si traduce in ricerche mirate su termini come “CRM per aziende” o “software per la gestione dei clienti”, rendendo Salesforce altamente visibile per chi cerca soluzioni concrete per migliorare le proprie operazioni e relazioni con i clienti.

3. Cambiare il modo di vedere il mondo con Warby Parker

Warby Parker, azienda americana di riferimento nel settore degli occhiali da vista, ha rivoluzionato l’esperienza di acquisto con la sua potente promessa di valore: “We’ve Got Your Eyes Covered”.
Per l’azienda non si tratta solo di vendere occhiali di qualità a prezzi accessibili, ma di combinare il proprio business con una causa sociale molto importante: per ogni paio di occhiali venduto, ne viene donato un altro a chi ne ha bisogno.

La UVP di Warby Parker è potente non solo per la qualità e l’accessibilità dei suoi prodotti, ma soprattutto per il valore emotivo che offre. I suoi clienti non acquistano solo un paio di occhiali, ma partecipano a una missione globale, contribuendo a risolvere un problema reale: la mancanza di accesso a cure visive nei paesi in via di sviluppo.

Il messaggio di Warby Parker si allinea perfettamente con la crescente attenzione dei consumatori verso scelte etiche e responsabili, il che ha permesso all’azienda di emergere in un mercato affollato e attrarre una base di clienti giovane, sensibile e consapevole.

In tutti e tre gli esempi, la promessa di valore va oltre il semplice messaggio commerciale: è un impegno concreto che risponde a bisogni reali e crea un legame emotivo con il pubblico. Apple, Salesforce e Warby Parker ci insegnano che una proposta di valore memorabile deve essere chiara, autentica e radicata nei valori aziendali. Solo così può distinguersi davvero e lasciare il segno.

Se anche voi volete sviluppare una promessa di valore che faccia davvero la differenza per il vostro business, contattateci! Lo faremo insieme.

Referral Marketing B2B: il passaparola funziona ancora?

Vi state chiedendo se nel 2024 il passaparola sia ancora un’arma vincente per il marketing B2B? La risposta è semplice: sì funziona, si chiama referral marketing ed è più rilevante che mai.

In questo articolo vi spieghiamo perché il referral marketing è uno strumento potente e come sfruttarlo per attrarre nuovi clienti e rafforzare la vostra strategia.

Cosa si intende per Referral Marketing?

Il referral marketing si basa su una regola d’oro: le persone si fidano dei consigli di chi conoscono. Quando i vostri clienti soddisfatti condividono la loro esperienza con colleghi o partner, generano una raccomandazione autentica che può influenzare direttamente le decisioni di acquisto.

Oggi, grazie alle tecnologie digitali, il referral marketing è ancora più efficace. Strumenti come link personalizzati, programmi tracciabili e l’uso dei social media amplificano l’impatto di ogni consiglio, portando risultati misurabili.

Perché il Referral Marketing è potente anche nel B2B?

  • Fiducia al centro delle relazioni: nel B2B, dove le decisioni d’acquisto sono spesso lunghe e complesse, la fiducia gioca un ruolo fondamentale. Una raccomandazione personale crea credibilità immediata e avvicina i nuovi prospect al vostro brand.
  • Costi ridotti e ritorno elevato: rispetto alle campagne pubblicitarie tradizionali, il referral marketing è più economico. I principali costi derivano dagli incentivi per i referenti, ma il costo per acquisizione è significativamente più basso rispetto ad altri canali.
  • Effetto viralità: ogni cliente soddisfatto può diventare un ambasciatore, in grado di raggiungere un ampio network di contatti professionali, moltiplicando l’impatto del vostro programma di referral.

Creare un programma di Referral Marketing efficace

Per ottenere il massimo dal vostro programma di referral, non basta affidarsi al passaparola spontaneo: è fondamentale strutturare un programma che sia chiaro, scalabile e coinvolgente.

Quali sono dunque le fasi principali per costruire il vostro sistema efficace di referral?

  1. Conoscenza del vostro cliente ideale: identificate i clienti più soddisfatti e fedeli: saranno loro i vostri migliori promotori. Non tutti i referral sono uguali, quindi puntate su coloro che hanno una rete di contatti strategica per il vostro settore.
  2. Offrire incentivi personalizzati: gli incentivi devono essere attraenti e pertinenti per il vostro pubblico. Potete offrire sconti, crediti, accessi esclusivi o benefit che abbiano un valore tangibile sia per chi consiglia sia per il nuovo cliente acquisito.
  3. Semplificazione del processo: rendete facile per i vostri clienti parlare di voi. Create link di referral personalizzati, integrateli in piattaforme social e semplificate la condivisione tramite email o messaggistica istantanea.
  4. Misurazione dei risultati: monitorate il numero di referral generati, il tasso di conversione e il valore dei nuovi clienti acquisiti. Questi dati vi aiuteranno a ottimizzare continuamente il vostro programma.
  5. Ringraziare per fidelizzare: non sottovalutate mai il potere di un semplice ringraziamento. Mostrate riconoscenza ai vostri clienti ambassador, aggiornandoli sui risultati ottenuti grazie ai loro referral. Questo li renderà ancora più motivati.

Perché puntare sul Referral Marketing?

In un contesto di mercato dove la fiducia è alla base di partnership commerciali a lungo termine, il referral marketing si profila come la strategia chiave in grado di porre al centro le relazioni umane.

Nel settore business, dove i processi decisionali sono più lunghi e coinvolgono in genere più stakeholder, si tratta di una leva di marketing indispensabile per creare credibilità, ridurre i costi e ottenere risultati concreti e sostenibili.

Volete implementare un programma di referral marketing su misura per il vostro business? Contattateci! Insieme possiamo trasformare i vostri clienti nei più fedeli ambassador del vostro brand.