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Gennaio 24, 2025

Visual Identity: i 5 errori da evitare

La visual identity non è solo una questione di estetica: è il volto con cui il brand si presenta al mondo.

Ogni elemento – dal logo ai colori, dalla tipografia alla disposizione degli spazi – deve essere pensato per comunicare in modo chiaro e coerente la missione, i valori e l’approccio di business di un marchio o di una azienda.

Tuttavia, non è raro vedere brand che commettono errori nella progettazione della loro brand e visual identity, che possono compromettere la riconoscibilità del brand, diminuirne l’appeal e, nel peggiore dei casi, comunicare un posizionamento sbagliato.

In questo articolo, esploreremo i 5 errori che è bene evitare per garantire al proprio marchio una immagine forte, coerente e memorabile.

1. Non definire chiaramente il concept visivo del brand

Un errore assai comune nella definizione della visual identity è non partire da un concept chiaro.

Spesso, infatti, si tende a progettare logo, pittogramma e immagine di brand senza un quadro tecnico-strategico (il cosiddetto brand book) che definisca il tipo di messaggio che il brand vuole trasmettere. Questo errore può portare a scelte estetiche incoerenti e disorganizzate. La visual identity deve nascere da una riflessione profonda sui valori e sugli obiettivi del brand.

Ogni elemento, dal logo ai colori, deve raccontare una storia coerente e trasmettere l’essenza del brand in modo immediato. Ignorare questo passo iniziale significa rischiare di creare uno stile grafico non in linea con l’immagine che si vuole comunicare o il posizionamento ricercato.

 

   

Nelle immagini, gli elementi del pittogramma e il logo di Piazza del Papa Ancona.

2. Non considerare la psicologia del colore

I colori non sono un mero dettaglio, ma sono uno degli strumenti più potenti per comunicare l’identità visiva di un brand.

Ogni colore evoca emozioni specifiche e associazioni cognitive nel pubblico e nei consumatori. Per esempio, il blu è spesso associato alla fiducia e alla serenità, mentre il rosso evoca energia e passione.

Un errore molto comune è scegliere i colori senza tener conto del loro significato e dell’impatto psicologico che hanno sul pubblico. La palette cromatica di un brand deve essere pensata non solo in relazione alla visibilità e l’appeal visivo, ma anche rispetto ai valori che il brand intende comunicare onde evitare di compromettere l’efficacia della comunicazione visiva.

 

Nell’immagine, la palette cromatica associata ai singoli elementi del pittogramma di Piazza del Papa Ancona.

3. Incoerenza in fase di applicazione

Un altro errore diffuso è quello di applicare la visual identity in modo incoerente su diversi canali e piattaforme. Se un logo, la palette colori appaiono in modo diverso su Instagram, sul sito web e su una brochure cartacea, il brand perde di riconoscibilità. Ricordate queste parole come un mantra: l’incoerenza visiva genera confusione.

Per evitare questo errore, fondamentale è avere delle linee guida precise per l’uso della visual identity, incluse le regole per il logo, i colori, la tipografia, le immagini e la disposizione degli elementi. Queste linee guida, contenute spesso nel brand book, devono essere seguite rigorosamente, indipendentemente dal mezzo o supporto utilizzato per la vostra comunicazione. Coerenza visiva è sinonimo di affidabilità.

 

 

4. Sovraccaricare la visual identity di (troppi) dettagli

Un altro errore comune nella progettazione di una visual identity è il tentativo di inserire troppi elementi grafici, o dettagli troppo complessi da distinguere. L’eccesso di elementi decorativi distoglie in genere l’attenzione dal messaggio principale, a discapito della leggibilità e della chiarezza visiva. Un design troppo carico rischia di confondere il pubblico anziché attrarlo.

La visual identity deve essere semplice e facilmente riconoscibile. È essenziale mantenere un buon equilibrio tra estetica e funzionalità, evitando di sovraccaricare la composizione grafica. Un buon design è quello che riesce a comunicare con pochi, ma efficaci, dettagli. Il “less is more” è una filosofia da applicare con molta attenzione, specie nel graphic design.

5. Tralasciare la scalabilità e versatilità

Ultimo, ma non meno importante, è l’errore di non considerare la scalabilità e la versatilità della visual identity. Un logo che appare benissimo su un cartellone pubblicitario potrebbe non essere altrettanto efficace su una superficie ridotta come quella di un bigliettino da visita. Allo stesso modo, una palette cromatica che funziona online potrebbe non rendere lo stesso impatto su materiali stampati.

 

Una visual identity vincente deve essere progettata per adattarsi a diversi formati e contesti senza perdere di qualità. Questo significa che il logo deve essere leggibile e riconoscibile anche a dimensioni ridotte, e i colori devono risultare coerenti sia su schermo che su supporti fisici. Una buona progettazione della visual identity deve quindi pensare alla versatilità, per garantire una comunicazione efficace in ogni contesto.

Creare una visual identity forte non è un processo che si improvvisa, ma richiede un’attenta pianificazione, analisi strategica e attenzione ai dettagli. Evitare questi errori vi permetterà di costruire un’immagine visiva coerente e autorevole, capace di differenziare la vostra azienda all’interno del mercato e aumentare la vostra riconoscibilità.

Se state pensando di rinnovare o definire la vostra visual identity, ricordate che ogni elemento visivo deve essere scelto con consapevolezza e coerenza, mantenendo sempre il focus sulla percezione ed esperienza che desiderate offrire al pubblico.

Se invece avete ancora dubbi o domande oppure non sapete da dove partire, contattateci. Lo vedremo insieme.