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Tattiche di e-mail marketing B2B

Volete raggiungere risultati efficaci in termini di loyalty e conversioni massimizzando il rendimento delle vostre campagne e-mail?
In questo articolo vedremo insieme tre tattiche con cui ottimizzare le vostre campagne aziendali di e-mail marketing B2B.

E-mail Marketing B2B: qualche dato

Le e-mail rappresentano ancora oggi la forma di content marketing più performante.
Dopo le piattaforme social, quello della posta elettronica rimane di fatto il canale più affidabile utilizzato dai marketer B2B (87%) in ottica di comunicazione aziendale, nonostante il proliferare di nuovi canali e piattaforme.


Fonte Immagine: Content Marketing Institute.

E a confermare la sua importanza per il marketing B2B, ci pensa l’ultimo report di MailUp.

L’e-mail marketing costituisce infatti una delle attività più efficaci per aumentare ROI e conversioni: le e-mail B2B complessive (tra newsletter, DEM e transazionali) inviate dalle aziende italiane nel 2023 sono state ben 1,2 miliardi, registrando un aumento del tasso di click-to-open (CTOR) dello 0,18% rispetto all’anno precedente.

Benefici dell’e-mail marketing B2B

Ma quali sono i vantaggi di una strategia di e-mail marketing ben pianificata?

Fidelizzazione

Avere un piano newsletter chiaro tarato sui vostri obiettivi aziendali vi consente di costruire e coltivare nel tempo relazioni solide con i vostri clienti, generando fiducia e fedeltà.

Aumento delle conversioni

Click su link, richiesta di preventivo o acquisto: le e-mail sono un ottimo driver per portare i vostri clienti a compiere azioni di conversione.

Posizionamento

Campagne di e-mail marketing efficaci possono permettere alla vostra azienda di godere di un posizionamento privilegiato nella mente dei vostri clienti e fornitori.

Vendite, fatturato e ROI

Newsletter personalizzate possono permettervi di spingere le vendite, aumentando il fatturato; inoltre, il costo relativo all’e-mail marketing è davvero ridotto, se comparato ad altre attività di digital o direct marketing, consentendo un cospicuo ritorno sull’investimento.

Un esempio pratico?
Segmentare [bene] le vostre mailing list può avere la stessa efficacia di una campagna di retargeting, aiutandovi a coinvolgere gli utenti già acquisiti con la differenza di non spendere nemmeno un centesimo in piattaforme di digital advertising.

Ok, fin qui siamo tutti d’accordo: l’e-mail marketing per il B2B [se fatto bene] garantisce ampi benefici in termini di conversioni, fidelizzazione e ROI.

Ma quali sono le tecniche di e-mail marketing B2B per incrementare l’efficacia delle vostre campagne?

E-mail marketing B2B: tre tattiche con cui ottimizzare le vostre campagne

Conoscere gli obiettivi di marketing che si vogliono raggiungere è il primissimo passo per strutturare una strategia di e-mail marketing vincente (se volete scoprire come rendere efficaci le vostre newsletter aziendali, sapete a chi chiedere 😉).

Quali sono dunque le tattiche da utilizzare per ottimizzare la vostra strategia di e-mail marketing?

1. Segmentate le vostre liste contatto

Avendo a che fare con un elevato numero di lead e clienti, imprescindibile per chi opera nel B2B è segmentare il grande calderone di aziende creando liste ridotte e specifiche di contatti.

Per farlo, potete servirvi di alcuni criteri quali:

  • settore commerciale di appartenenza;
  • dimensione aziendale: aziende piccole, medie o grandi possiedono infatti necessità e requisiti di budget differenti per l’acquisto;
  • ruolo o posizione lavorativa: dirigenti, responsabili IT, HR ecc., ogni posizione possiede esigenze specifiche;
  • fase del funnel: a seconda della fase del processo di acquisto in cui buyer o decision maker si trovano, saranno più propensi a un certo tipo di messaggio piuttosto che un altro;
  • azioni passate: può essere utile creare, grazie agli analytic, dei segmenti precisi in base alle azioni effettuate (visita a determinate pagine del sito, acquisto su e-commerce, download di risorse gratuite ecc.)
  • prodotti e servizi: ovvero suddividere i contatti in base all’interesse dimostrato verso specifiche categorie di prodotti o servizi, aumentando così precisione ed efficacia delle vostre newsletter;
  • lead score: utile per la segmentazione delle vostre liste contatto è attribuire a ciascun cliente o lead un punteggio specifico in base all’interesse dimostrato verso la vostra azienda.

Ricordate di aggiornare le vostre mailing list dal momento che interessi ed esigenze dei singoli segmenti possono variare nel tempo.

2. Personalizzate i messaggi in relazione ai diversi target

Dopo aver ricavato le vostre mailing list, personalizzate le vostre e-mail per questo o quello specifico segmento, così da offrire ai vostri lettori contenuti rilevanti. Centrate l’obiettivo rispondendo alle esigenze specifiche della vostra lista target.

Condividete aggiornamenti o approfondimenti personalizzati di settore, inviti a eventi, promozioni o feedback specifici che incentivano le conversioni e spingono gli iscritti alla fidelizzazione.

Dagli oggetti alle Call-to-Action, non lasciate nulla al caso: personalizzare ciascun elemento delle vostre newsletter vi permetterà di aumentare open e conversion rate coltivando relazioni di valore con i vostri clienti.

3. Trovate una frequenza di invio bilanciata

Mantenete una frequenza di invio equilibrata e optate per orari in cui i vostri contatti sono maggiormente attivi: vi permetterà di non risultare invasivi, aumentando le probabilità che il vostro messaggio venga ricevuto e aperto dai rispettivi destinatari.

Ogni quanto inviate le vostre newsletter? Ne inviate una al mese o più di due alla settimana?

I dati italiani suggeriscono di non inviare più di una newsletter a settimana.
Secondo il report di GetResponse, una newsletter a settimana assicura infatti un tasso di apertura del 42.20% e oltre il 9% di click.

Ovviamente si tratta di dati statistici e che per questo non vanno presi per oro colato: trovare la frequenza di invio idonea a massimizzare il rendimento delle vostre campagne è possibile solo attraverso il monitoraggio delle performance unito a un processo di testing costante.

In conclusione, includere all’interno della vostra strategia una sequenza di e-mail marketing ottimizzata può permettervi di aumentare le probabilità di conversione, massimizzando risultati e ritorno sull’investimento.

LinkedIn per il marketing B2B

Se la vostra azienda opera nel B2B e siete ancora alla ricerca del giusto canale social che vi permetta di raggiungere il vostro target ideale, eccovi 7 buone pratiche con cui dare uno slancio alla vostra comunicazione aziendale su LinkedIn.

LinkedIn: il social business per eccellenza

Ma perché proprio LinkedIn (starà forse chiedendosi qualcuno)?

Con i suoi 875 milioni di iscritti nel mondo, di cui 58 aziende (fonte dati: LinkedIn stesso), la piattaforma si è conquistata nel tempo il primato di social business per eccellenza: numeri da capogiro e in continuo aggiornamento rendono LinkedIn la piattaforma perfetta per aumentare visibilità, engagement e partnership commerciali, soprattutto nel settore business-to-business.

Ma come fare la differenza in un ambiente digitale così densamente popolato da aziende?

Dando alla propria target audience contenuti mirati e autentici in grado di creare valore, offrendo soluzioni valide o chiarire dubbi su un determinato topic, prodotto o servizio.

LinkedIn per la lead generation

Ma la supremazia di questo strumento non si esaurisce mica qui: sì, perché ben l’80% dei lead generati dai social media deriverebbe proprio da LinkedIn.

Rispetto ad altre piattaforme social, come Facebook e X, LinkedIn ha infatti un’efficacia del 277% nella generazione di contatti in target (fonte: Hubspot).

In questo senso, il potenziale offerto della piattaforma è uno dei motivi principali che dovrebbe spingere le aziende B2B a investire oggi maggiori risorse e incentrare i propri sforzi di marketing proprio su questo social.

Vediamo dunque alcuni accorgimenti e best practice che dovreste tenere a mente per il suo utilizzo ottimale.

LinkedIn B2B: 7 tattiche per aumentare l’efficacia della vostra comunicazione aziendale

Ecco 7 consigli pratici per utilizzare [bene] LinkedIn all’interno della vostra strategia social aziendale:

1. Ottimizzate il vostro profilo

Il vostro profilo è la vetrina digitale della vostra azienda: dai recapiti aziendali all’immagine profilo e di copertina, assicuratevi che tutte le informazioni siano corrette e perfettamente in linea con la vostra identità aziendale.
Un profilo ben curato e aggiornato in tutti i suoi campi non solo catturerà l’attenzione, ma trasmetterà ai potenziali partner fiducia e professionalità.

2. Create collegamenti di valore

Non cadete nella trappola dei collegamenti senza scopo, ma fate sì che il vostro messaggio arrivi dritto alle orecchie del vostro target di riferimento.

Focalizzatevi perciò sulla qualità delle vostre relazioni commerciali: cercate potenziali partner, clienti chiave e professionisti realmente interessati ai contenuti (e naturalmente anche ai prodotti e servizi) che offrite.

Avere chiaro qual è il vostro target, vi permetterà di dare vita a contenuti business che aumenteranno l’efficacia della vostra comunicazione.

3. Generate contenuti business autorevoli per il vostro settore

LinkedIn è un canale dove la brand authority conta moltissimo.
Centrale sarà investire nella creazione di contenuti ad hoc che dimostrino una conoscenza approfondita del campo nel quale operate, comunicando in maniera chiara valori ed elementi differenzianti della vostra azienda.

Offrite articoli, post e video informativo-educativi in grado di fornire soluzioni, approfondimenti e tendenze utili e capaci di attirare l’attenzione di professionisti e aziende B2B della vostra rete.

4. Date spazio alla creatività

Dai post carosello ai video, passando per i sondaggi e i link in anteprima: non limitatevi a creare le stesse tipologie di post, ma sperimentate i contenuti in tutte le loro forme.

Ricordate tone of voice, incisività e personalità nello stile comunicativo: una comunicazione persuasiva e accattivante è ciò che renderà la vostra presenza autentica e riconoscibile all’interno della piattaforma.

5. Partecipate a gruppi e conversazioni di settore

Unitevi ai gruppi di settore e partecipate attivamente alle discussioni sotto articoli e post: questi spazi digitali sono arene virtuali ideali per condividere idee, apprendere dalle esperienze altrui e stabilire partnership significative.

Partecipare a scambi e interazioni inerenti tematiche di settore contribuirà a rafforzare la vostra presenza, facendo spiccare la voce della vostra azienda.

6. Utilizzate lo strumento @tag

Uno degli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma, ma di cui molte aziende sottovalutano l’importanza.
Utilizzatelo per taggare e includere i partner commerciali con cui collaborate all’interno dei vostri aggiornamenti: così facendo, avrete l’occasione di generare discussioni su topic di settore, aumentando autorità e reach organica.

7. Non dimenticatevi le LinkedIn Ads

Come visto, LinkedIn è un’ottima fonte di lead qualificati.
Per questo, sfruttare la visibilità a pagamento della piattaforma può essere una valida opportunità per raggiungere in modo ancor più mirato il vostro target di partner e fornitori.

Ottimizzate le vostre campagne LinkedIn selezionando settori, posizioni aziendali e altri criteri per presentare i vostri prodotti e servizi alle giuste aziende.
Le sponsorizzate, anche su LinkedIn, sono il mezzo perfetto per trasformare potenziali lead in clienti in carne e ossa.

Essere presenti su LinkedIn e dar vita ad una comunicazione aziendale che permetta di raggiungere i vostri obiettivi richiede padronanza della piattaforma e una strategia di comunicazione ben strutturata (se avete ancora dubbi o volete iniziare a muovere i primi passi sulla piattaforma ma non sapete da dove iniziare, affidatevi a dei professionisti 😉).

Nel panorama business-to-business, LinkedIn non è solo un social network professionale, ma una leva potentissima che può condurre la vostra azienda al successo 🚀

Threads: un’opportunità per le aziende?

Threads, il nuovo Twitter/X di Zuckerberg, è finalmente approdato in Italia.
I primi giorni sono stati entusiasmanti per chi li ha vissuti (sulla nuova piattaforma si respira un’aria simile ai primi giorni di vita di Facebook o ai tempi del primo boom di Instagram), ma è ancora troppo presto per parlare di successo?
Ma la vera domanda che ci interessa è: può Threads rivelarsi una valida opportunità per le aziende?

Threads in breve

Threads è un social ibrido che consente di fare attività di microblogging grazie a contenuti non solo testuali, ma anche multimediali come animazioni, foto, video e note vocali.
Molti l’hanno paragonato per funzionalità a Twitter/X, anche se alcune sue feature sono però diverse e peculiari:
  • il limite per i testi è di 500 caratteri;
  • i video possono avere una durata massima di 5 minuti;
  • la possibilità di caricare clip audio (come su Whatsapp) con trascrizione automatica integrata.

Benefici e limiti

Ma le potenzialità di Threads, per brand e aziende, stanno nelle nuove modalità per fare corporate storytelling.
Integrando il nuovo social all’interno della vostra strategia social potrete infatti:
  • Fare networking: questa nuova realtà può aiutare a connettervi con professionisti che condividono i vostri stessi obiettivi e interessi. Quale miglior modo per entrare in contatto con nuovi potenziali clienti e fornitori?
  • Migliorare la vostra customer care: i consumatori mostrano oggi più che mai l’esigenza di essere ascoltati, proponendo feedback e recensioni su prodotti e servizi, nella speranza di ricevere risposte quanto più utili e immediate possibili.
Proprio sulla customer care vogliamo insistere: pensate quanto può essere rassicurante per i vostri clienti sentire direttamente la voce di una persona che rivolge loro suggerimenti o consigli (!).
Nel concreto, Threads può rivelarsi un valido strumento per gestire in maniera efficace ed efficiente i vostri clienti e le loro richieste.
E, se il gioco funziona, verrete ripagati in fedeltà e brand reputation.

Cosa manca ancora a Threads

Non mancano però alcune note dolenti nel nuovo social di Zuckerberg  o – volendo cambiare metafora – diciamo che ci ritroviamo forse con un’arma ancora spuntata. Almeno lato gestione. Chi ci ha già maneggiato si sarà ahi noi accorto che mancano alcuni strumenti importanti per impostare una buona comunicazione aziendale in linea col proprio brand:
  • la piattaforma non permette di gestire e programmare i contenuti business;
  • non è ancora possibile promuovere i contenuti;
  • non dà accesso a insight di reportistica.
Quindi la nostra raccomandazione è quella di studiare molto bene il nuovo social prima di buttarsi, capire come riuscire a integrarlo con il costo PED (ovvero: il vostro piano editoriale… ce l’avete, vero?) e di assicurarsi che sia in linea con il tono di voce del vostro brand.
In alternativa, potete sempre rivolgervi a dei professionisti😉

Siate all’avanguardia 🚀

Ma, allora, perché dovreste lanciarvi in questa nuova avventura proprio adesso, quando ancora molti sono fermi ai blocchi di partenza?
Proprio per quello.
Perché essere presenti su Threads può permettervi di fare quello che i vostri competitor non hanno ancora fatto: oltre a essere una buona opportunità per uscire dalla vostra comfort zone e testare la vostra elasticità (e quella del vostro team), questo può darvi una chance per dimostrare che il vostro brand è innovativo e disposto a rischiare in nome della sua autenticità.
Se, cioè, la vostra audience e vostri clienti sono early adopter di tecnologia e sono particolarmente attenti ai nuovi trend, Threads è probabilmente una chance che non dovreste farvi scappare.

Il “ciaone” di Mailchimp alle piccole aziende

Dall’“Empower the underdog” al nuovo piano gratuito: così Mailchimp esclude le piccole realtà dall’utilizzo della sua piattaforma.

Da anni ormai Mailchimp si è affermato come il brand n.1 nell’email marketing e delle automazioni. Ha letteralmente spopolato tra le piccole attività, ma oggi, dopo la sua acquisizione da Intuit sembra aver dimenticato il suo motto iniziale: “Empower the underdog” (“Dai potere agli sfavoriti”).

Anzi, Mailchimp sta proprio salutando le micro realtà con un significativo ridimensionamento del piano gratuito: gli indirizzi gestibili passano da 2000 a 500. Una riduzione drastica che esclude la maggior parte di piccole realtà che contavano sull’ utilizzo gratuito della piattaforma per il loro email marketing.

Un cambiamento in essere già da qualche tempo per i nuovi sottoscrittori, ma che consentiva a chi aveva fatto l’iscrizione da maggio 2019 di continuare a beneficiare gratuitamente della gestione di 2000 indirizzi.

È stato bello finché è durato. Da qualche mese Mailchimp ha richiesto anche a questi clienti di adeguarsi al nuovo piano ridimensionando il loro numero di contatti o acquistando un piano a pagamento. Il tutto entro il 10 marzo.

I risultati? Migliaia di account bloccati e di aziende ferme sulla fatidica domanda: «riduco i miei contatti a 500 indirizzi, passo a un’altra piattaforma o pago mailchimp?».

I 5 consigli VStrategy per le aziende che si stanno interrogando sul da farsi:

  1. Parti dal numero dei tuoi contatti.

È ovvio che se stai gestendo 1700 indirizzi non sarà possibile ridimensionarli a 500, ma se i tuoi contatti sono 750-800 puoi farci un pensierino. Ricorda infatti che nel conteggio Mailchimp non valuta solo gli attivi ma anche i disiscritti: fai un controllo, magari eliminando i tuoi disiscritti puoi riuscire a rientrare nel conteggio.

  1. Approfittane per una bella pulizia.

Da quanto tempo non diventi Marie Kondo per la tua mailing list? Valuta di disiscrivere dal tuo indirizzario chi non apre mai (o quasi) le tue mail, chi non clicca mai su ciò che proponi. I vantaggi? Tassi più alti (e più realistici) di apertura, e una lista alleggerita. Prima di farlo però prova ad attirare l’attenzione con un messaggio incisivo, del tipo: “Tutto ok?”.

  1. Non aver paura di cambiare.

È possibile passare da un ESP (Email Service Provider) all’altro trasferendo tutti i dati con una migrazione che può impiegare circa 30 giorni. Non preoccuparti: potrai impostare le tue campagne e continuare con l’email marketing fin da subito! E se vorrai regalare completa trasparenza ai tuoi clienti, racconta del tuo cambiamento, così capiranno se qualcosa gli sembrerà diverso.

  1. Metti nero su bianco cosa vuoi dal tuo strumento di email marketing.

Ogni azienda è unica e ci sta che abbia esigenze particolari che non tutte le piattaforme possono soddisfare. Si parla, per esempio, delle potenzialità del prodotto, della percentuale di personalizzazione, dell’efficacia di automazione, della flessibilità dei prezzi per le piccole aziende e della reattività di un servizio clienti. Scegli il tuo ESP una volta stabilite le tue priorità: solo così potrai essere soddisfatto al 100%.

  1. Se senti di non aver tutti gli strumenti e/o il tempo per le giuste valutazioni, fatti aiutare.

Ci sono fior fiore di agenzie che con l’email marketing ci lavorano e si specializzano tutti i giorni. Per questo scegliere di affidarsi a dei professionisti è una validissima opzione se stai optando per una scelta davvero accurata. La cosa importante? Scegliere un’agenzia marketing di cui fidarsi.

Se hai una curiosità, se stai valutando altre piattaforme di automation marketing ma non sai quale scegliere, o hai altre domande, contattaci! Ti risponderemo entro 24 ore.