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Settembre 13, 2024

Dietro le quinte del marketing: Ads Specialist edition

Avete mai cliccato su un annuncio online e vi siete chiesti come sia finito lì proprio mentre stavate cercando quel prodotto? Dietro ogni clic c’è un esercito di professionisti, tra cui l’Ads Specialist. Ma cosa si nasconde dietro questa professione che sembra fatta di numeri, dati e parole chiave?

Il mito dell’annuncio magico di un Ads Specialist: tra clic e Quality Score

C’è un malinteso comune: molti pensano che basti creare una campagna Google Ads e automaticamente gli utenti inizieranno a cliccare sui vostri annunci e a convertire. Sbagliato! È come pensare che basti appendere un cartello fuori da un negozio per vedere la fila fuori dalla porta.

Google, con il suo saggio algoritmo, ha un modo tutto suo per valutare le vostre campagne di advertising: il Quality Score. È un po’ come il voto che prendete a scuola: se siete bravi e preparati, il voto è alto, se no… beh, sappiamo già come va a finire. Il Quality Score si basa su tre fattori principali: la pertinenza degli annunci, la qualità delle pagine di destinazione e la frequenza con cui gli utenti cliccano sui vostri annunci.

In pratica, Google vi chiede: “Ma voi sapete davvero quello che state facendo?”.

Il Quality Score di Google quando non avete fatto i compiti

Ecco perché quando un cliente pensa “mi basta una campagna di advertising che mi porti traffico sul sito e il gioco è fatto”, l’advertising specialist pensa: “ci risiamo”.

via GIPHY

Perché qualsiasi campagna Google Ads arriva solo alla fine di un lavoro di team tra: il nostro sopracitato e fidato Ads Specialist, il web e UX designer e il grafico. Perché tutto il team di marketing deve lavorare assieme per assicurarsi che tone of voice, esperienza sul sito, copy della pagina di destinazione e dell’annuncio siano conformi a quanto richiede Google.

Meta Ads: creatività al potere

Su Meta, la situazione si fa un po’ più artistica

Un tempo, su Meta potevate creare dei target così precisi che sembrava di leggere nel pensiero degli utenti. Oggi, le cose sono cambiate un po’: l’algoritmo di Meta è diventato più intelligente e si affida sempre di più alla creatività degli annunci per capire a chi mostrarli. In pratica, le vostre immagini e i vostri testi diventano dei veri e propri insegnati per l’algoritmo, dicendogli: “Guarda, a queste persone potrebbe piacere questo prodotto!”.

Per questo adesso più che mai dovete avere testi, immagini o video che siano pensati attentamente per il vostro target. Se così non fosse, Meta mostrerà le vostre inserzioni a utenti che sono fuori target e avrete buttato via i vostri soldi.

Ma questo cosa significa?

Significa che se create degli annunci con creatività e copy vaghi, Meta non saprà che pesci pigliare e lo mostrerà a degli utenti a caso. Al contrario, se create degli annunci creativi e ben focalizzati andando a specificare esigenze e necessità del vostro target, Meta li mostrerà ad un pubblico interessato.

E no, non fate i furbi: non credete che basta una vostra foto in doppio petto su una inserzione di Instagram per farvi passare per manager o avvocati di successo. Gli utenti ormai hanno visto talmente tante inserzioni sui social di Zuckerberg che sono assuefatti, stanchi, esausti delle solite immagini trite e ritrite, dei soliti modelli abusati.

via GIPHY

Anche qui infatti per far funzionare una campagna pubblicitaria è ancora una volta fondamentale che i diversi elementi della vostra agenzia marketing lavorino assieme facendo:

  • Un brainstorming sulle soluzioni visive disponibili a partire dalla vostra visual identity aziendale.
  • Creino un template replicabile e variabile per tutta la durata supposta della campagna.
  • Diano sfogo alla propria creatività tenendo in conto che più lunga sarà la campagna su Facebook o Instagram, più creatività serviranno (SPOILER: una creatività non è per sempre su Meta, va aggiornata continuamente).

L’algoritmo non perdona

L’algoritmo non guarda in faccia nessuno, che si tratti dell’algoritmo di Google o di Meta. Purtroppo tutti noi continueremo a vedere copy sciatti di Google Ads che non invoglierebbero a cliccare nemmeno la madre supportive dell’Ads Specialist. E probabilmente ci appariranno per ancora molto tempo inserzioni su Facebook e Instagram con grafiche che sembrano uscite fuori da MS Paint.

Ma l’algoritmo davvero non guarda in faccia nessuno: ads così sciatte fanno sprecare soldi e tempo. Per questo consigliamo sempre a qualunque azienda che sta pensando di iniziare a fare pubblicità online di NON improvvisare. Contattate una azienda di marketing qualificata (magari date un’occhiata ai nostri servizi qui).