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Agosto 6, 2024

Dietro le quinte del marketing: graphic designer edition

Nelle agenzie di comunicazione di tutto il mondo, c’è almeno una figura che rimane spesso nell’ombra, ma senza la quale nulla di ciò che vediamo sarebbe possibile: il graphic designer!

Se pensate che il lavoro di un grafico pubblicitario sia solo quello di accostare in maniera graziosa delle belle immagini, preparatevi a scoprire le retrovie di un mestiere affascinante e, a tratti, quasi esilarante. Perciò mettetevi comodi perché stiamo per rivelarvi alcuni dei momenti più divertenti e bizzarri che solo chi lavora in questo campo può apprezzare realmente.

Ma non temete, anche se siete estranei al mondo del graphic design, vi divertirete ancor di più a scoprire quanto possa essere imprevedibile fare questo lavoro.

via GIPHY

Il Comic Sans non esiste

Per chi non è del mestiere, può sembrare curioso che a volte ci troviamo di fronte a situazioni particolarmente imprevedibili.

Immaginate di essere un grafico in una call con il cliente: dopo aver dedicato ore alla ricerca del font perfetto, avete finalmente trovato un’opzione che pensate sposi pienamente le esigenze del progetto. Ma poi, senza preavviso, ricevete un feedback inaspettato del cliente che vi dice: “Mi piacerebbe un carattere che abbia più personalità, tipo com’è che si chiama, ah sì: il Comic Sans!

Dovete sapere che il Comic Sans MS, noto per il suo stile informale e giocoso (Windows Live Messenger 2011 vi ricorda niente?), è spesso considerato un font poco adatto ai progetti professionali… figuriamoci se scelto per conferire eleganza e raffinatezza. Bene, se non eravate a conoscenza di questo (piccolo) dettaglio, ora lo sapete!

Lavorare in questo ambito può comportare qualche sorpresa, ma d’altronde è proprio questo che rende ogni progetto unico e interessante!

“Mi fai una piccola modifica?”

È forse la domanda più gettonata che ogni grafico riceve non appena mette piede in ufficio (e quelle richieste dai clienti sono sempre le più enigmatiche).

La risposta che vorrebbe dare?

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La risposta che quasi sempre dà è: “Ma certo, te la faccio subito!

Che si tratti di un logo, una brochure o un post social, ogni modifica richiesta dal cliente inizialmente sembra facile, ma alle volte si trasforma in un vero e proprio incubo senza fine. Perché? Perché una piccola modifica può includere tutto, dal ritocco “veloce” a una grafica alla riorganizzazione totale dei contenuti fino a una guerra epica con il sistema di griglie.
Ricordate: quando un cliente chiede un piccolo cambiamento o una qualsiasi modifica approssimativa, preparatevi a riscrivere perfino il brandbook del progetto!

Il mistero del file PSD

Il file PSD è il sacro graal di ogni graphic designer, un compendio di layers e effetti che spesso è più complicato ed enigmatico di una caccia del tesoro. L’avventura per un graphic designer ha inizio quando il cliente, che potrebbe non avere familiarità con strumenti grafici come Photoshop o Illustrator, richiede una “piccola modifica” al volo al file PSD originale: che si tratti di aggiungere un’ombra o di cambiare il colore di un testo, il tutto con una certa urgenza, è proprio in quei momenti che il grafico inizia a vestire i panni di Tom Cruise in Mission: Impossible!

Alla ricerca della sfumatura perfetta

Tutti pensano che lavorare con i colori sia semplice: c’è il rosso, il blu e il verde, giusto? Nulla di più falso! E la vera epopea inizia quando il cliente dice: “Mi piace questa tonalità di blu, ma deve essere più blu”. E aggiunge “Eh, ma non troppo blu”. Solo chi è del mestiere può comprendere quanto sia difficile intendere le volontà del cliente: una vera e propria sfida in cui ogni grafico si ritrova a navigare in un oceano di colori e sfumature, cercando di trovare quella perfetto ma che non esiste in realtà, ma solo nella mente del cliente.

Ed è proprio qui che sta la bravura di un’agenzia di marketing: nel riuscire a coniugare le esigenze del cliente, anche quando espresse con linguaggio non tecnico, con i limiti e le possibilità del caso. La nostra missione è tradurre queste richieste in risultati concreti, mantenendo equilibrio tra creatività e precisione.

Vi siete mai chiesti che potere ha un “Non mi piace”?

È già difficile cercare di non deludere le aspettative del cliente, ancor di più quando è proprio lui a non avere le idee chiare. E il feedback per eccellenza, il più amato dai clienti è “Non mi piace”. Niente di più, niente di meno.
Ogni grafico quando si alza la mattina sa che davanti a feedback del genere deve vestire i panni del detective Conan e tentare (invano) di decifrare cosa potrebbe non piacere, senza alcuna linea guida o indizio. Un po’ come cercare di risolvere un puzzle con la metà dei tasselli mancanti, ma senza perderci il senso dell’umorismo!
In questo senso, il suo lavoro, soprattutto all’interno di un’agenzia strutturata, è anche questo: sapere decifrare e comprendere le volontà profonde e meno evidenti del cliente.

I lavori dell’ultimo minuto non mancano mai

Chi è graphic designer, sa già di cosa parliamo. I clienti un po’ meno. Specie nel loro caso, la domanda è pressoché sempre la stessa: “Potresti farmi due grafiche al volo? Tanto ci metti poco” ma d’altronde il cliente vive sempre un po’ in un mondo fatato dove il lavoro altrui è considerato un gioco da ragazzi. Spoiler alert: creare grafiche originali e accattivanti non è facile come cercare un ago in un pagliaio?

La verità è che dietro ogni progetto, a ogni grafica realizzata, si cela un universo fatto di regole, tecnica e tanta, ma tanta creatività che necessita di tempo per emergere e prendere forma. Il lavoro di un graphic designer non può essere ridotto a un mettere insieme colori, disegni, immagini e font: è un processo creativo continuo e meticoloso fatto di ricerca, studio, ingegno e creatività fuori dagli schemi.

Ogni progetto piccolo o grande che sia richiede impegno, passione e tempo per garantire che il risultato finale non solo soddisfi il cliente, ma superi le sue aspettative.

Quindi, la prossima volta che vi immergete in un progetto o contenuto grafico, ricordate che ogni dettaglio conta e che dietro di esso c’è il duro lavoro di sopportazione di un graphic designer!