Le canzoni iconiche che hanno fatto la storia della pubblicità?
Le canzoni diventate celebri per merito di una pubblicità sono molte, ma quello che forse non tutti sanno è che perfino il più temibile dei tormentoni estivi – la Lambada – è diventato il brano internazionalmente noto proprio grazie a uno spot televisivo.
Vediamo insieme alcune delle canzoni iconiche degli anni ’90 e 2000 che hanno fatto la storia della pubblicità.
Boombastic (Levi’s)
Shaggy era un musicista raggae semi-sconosciuto fino al 1995. Ma quell’anno tutto cambiò per lui: Levi’s voleva svecchiare il marchio con uno spot che avesse un forte appeal verso i più giovani: come fare? L’idea dell’agenzia pubblicitaria Bartle Bogle Hegarty fu di creare un clip divertente per il prodotto di punta, i 501, con una canzone allegra e dal ritornello che avesse un hook immediato. La pubblicità era già accattivante grazie alla tecnica della claymation, allora poco utilizzata nel contesto pubblicitario.
Il resto lo fece la canzone scelta: Boombastic irrompe con il suo indistinguibile groove fatto di batteria satura di effetti, l’incrocio di tastiera e fiati ed infine quella voce roca ed ammiccante. Quello che seguì furono un Emmy vinto poche settimane dopo e l’entrata di diritto nella classifica delle canzoni pop più iconiche degli anni ’90.
Lemon Tree (Limoncè)
Rimaniamo nel 1995: la canzone era Lemon Tree” dei Fool’s Garden, già un discreto successo in Europa. Poi, un bel giorno, un paio di anni dopo, arriva lo spot con cui la storica azienda italiana di alcolici Stock lancia il suo limoncello, Limoncè. E in questa pubblicità televisiva vediamo un gruppo di amici, un tramonto mozzafiato, risate, complicità e… il ritornello di “Lemon Tree” che si insinua nella mente degli spettatori.
In questo caso l’intuizione di Limoncè è stata geniale: utilizzare una canzone già conosciuta, ma non ancora inflazionata, per creare un legame emotivo con il pubblico. Una canzone che, guarda caso, non solo ha nel titolo e nel testo un’assonanza col nome del prodotto (lemon tree / Limoncè) ma che, soprattutto, sa di estate.
Are you gonna be my girl (iPod)
Nel 2003, i Jet erano una band australiana emergente con un obiettivo chiaro: attirare più donne ai loro concerti. Con questo nobile proposito in testa, scrissero “Are You Gonna Be My Girl”, un brano rock energico.
La canzone venne lanciata nell’estate del 2003 ma il vero lancio (nella stratosfera) avvenne qualche mese più tardi quando il manager dei Jet gli si presentò davanti con una notizia: Apple aveva scelto quella canzone per il nuovo spot dell’iPod. Il video venne presto prodotto: silhouette nere che si muovevano a ritmo di musica sullo sfondo bianco, accompagnate dal sound graffiante dei Jet. Il risultato fu un successo che catapultò la band verso la fama mondiale.
Quella fu una delle campagne che più contribuirono a spiegare e a convincere il pubblico della forza del nuovo prodotto Apple (sul mercato solo da un paio d’anni allora).
La storia di questa canzone, insomma, si intreccia indissolubilmente con la storia della pubblicità e la storia del marketing.
Perché è difficile ora rendere il senso di quanto quel device cambiò la storia della fruizione della musica: prima chi voleva ascoltare canzoni fuori di casa poteva farlo solo con dei lettori di CD (i famigerati disc-man non reggevano quasi mai a scossoni e urti) e al limitatissimo seppur storico walkman. Un dispositivo che vale la pena di ricordare anche per una delle più belle e concise tagline del marketing: “1,000 songs. In your pocket.”.
Lambada (Orangina)
Quella della Lambada è la storia di una canzone costruita per diventare un successo. Un successo pensato per supportare due brand in difficoltà (la televisione francese TF1 e la bevanda Orangina) ma che si è portata con sé una causa milionaria di plagio e tanto altro.
Ma partiamo dall’inizio: la Lambada non esiste
Nel 1988 i produttori francesi Jean Karakos e Olivier Lorsac scoprirono in Sud America una canzone dal ritmo coinvolgente della band boliviana Los Kjarkas, intitolata “Llorando se fue”. Intuendo il potenziale del brano, decisero di trasformarlo in un fenomeno globale: traducono il testo dallo spagnolo al brasiliano (considerato più “esotico”) e assemblano un gruppo di musicisti e ballerini di diverse nazionalità (i Kaoma) guidato dalla cantante brasiliana Loalwa Braz con cui ri-arrangiano e registrano nuovamente il brano.
Il titolo scelto è Lambada. Ma il successo non passa (direttamente) dai negozi di dischi ma da una strana sinergia.
Il marchio di bibite Orangina e la rete televisiva TF1 creano assieme il fenomeno, mosse da un obiettivo comune. Sia la tv sia la bibita francesi hanno bisogno di una sterzata se vogliono sopravvivere: TF1 soffre la concorrenza della neonata M6, mentre Orangina (con in suoi oltre 50 anni di storia alle spalle) è ormai considerata la bibita dei nonni.
La combinazione di forze tra TF1 e di Orangina è impressionante, schiacciante: Orangina produce uno spot per la bevanda con la “nuova” canzone e TF1 lo manda in onda ben 250 volte tra luglio e agosto 1989, inserendolo anche come intermezzo tra un programma e l’altro.
Il resto è storia, anche se non sempre delle più fortunate: la canzone vendette più di 25 milioni di copie in oltre 100 Paesi, i produttori ammisero dopo due anni il plagio (e ripagarono gli autori e la loro casa discografica quasi l’equivalente di un milione di euro attuali), mentre i Kaoma non riuscirono più a eguagliare quel successo.