Dietro le quinte del marketing: social media manager edition
Una vita in vacanza: il divano è il luogo maggiormente deputato alla vita di una social media manager, che tra pop corn, patatine, spritz in piazza e lunghe telefonate con le amiche, cerca quelle tre frasi carine da postare per far giornata. Nei giorni peggiori deve creare anche una grafica, ma per risparmiare tempo e non perdersi l’uscita della nuova puntata della serie del momento – sennò come vivere con tutta quella FOMO in corpo? -, chiede a ChatGPT di pensarci per lei. D’altronde cosa aspettarsi di diverso? Quello del social media manager è un lavoro così semplice e divertente che potrebbero farlo sia tua cugina sedicenne, tutta twerking e cörsivoe, che zia Carmela, nelle pause pubblicitarie di un posto al sole.
Spoiler alert
E invece no: non c’è nulla di vero. Questa è l’immagine stereotipo per il boomer che urla la sua frustrazione nei meandri più reconditi dei suoi gruppi facebook (ma non sa come postare assieme testo e foto). Perché quello del Social media manager è uno dei mestieri più sottovalutati: il web non dorme mai, Meta aggiorna le sue impostazioni ogni due ore e le competenze richieste in questo campo crescono al ritmo sfrenato dell’evoluzione tecnologica.
Insomma, il social media managing oggi è una professione a tutto tondo, con sfide, obiettivi a lungo termine e investimenti che premiano solamente in un caso: quando si lavora bene.
Traduzione: quando la scelta della parola giusta fa risaltare tutto un testo; quando un testo breve e un carosello ben studiato fanno capire a centinaia di clienti come funziona l’e-commerce del cliente; quando nei feed del tuo cliente appaiono i lavori fatti e lui si stesso si stupisce e si complimenta per la resa, che nemmeno lui si aspettava potesse essere così bella.
La giornata tipo di un content creator
La giornata inizia di prima mattina. Con una tazza di caffè in mano e gli occhi ancora assonnati, si controllano le metriche: engagement, reach, commenti. Ogni dato è una piccola storia che racconta il successo o il fallimento dei post appena pubblicati. Un po’ come controllare i risultati delle partite per un allenatore di calcio: ogni statistica diviene decisiva per aggiustare il tiro della strategia e massimizzarne i risultati.
Segue poi la pianificazione dei contenuti. Dietro quelle tre frasi carine che scorrono nel feed, ci sono ore di brainstorming, studio del tone of voice, analisi di mercato, studio delle tendenze del momento e coordinamento con il resto del team. Ogni post non può ridursi a una semplice frase, magari anche un po’ banale, ma è il frutto di un lavoro di insieme e di una strategia precisa volta a raggiungere obiettivi ben definiti. Non si tratta solo di essere creativi, ma anche analitici e strategici.
Creatività + tempo + strategia = il nostro lavoro, quello vero
Dopo aver messo a punto la strategia e pianificato valanghe di piani editoriali, è tempo di passare alla creazione dei contenuti vera e propria.
Si spazia dal copywriting alla creazione di grafiche, dall’editing di video alla programmazione dei post sulle diverse piattaforme. È un po’ come essere il regista di un film, dove ogni dettaglio conta e contribuisce a fare la differenza: dalla sceneggiatura, alla fotografia, fino al montaggio finale, ovvero il contenuto social bello e fatto, e chissà magari pronto a ricevere centinaia di like, commenti e share.
E mentre tutto questo accade, bisogna anche essere pronti a gestire eventuali crisi: un commento negativo, un problema con un cliente insoddisfatto o un aggiornamento all’ultimo secondo dell’algoritmo che manda all’aria i piani appena fatti.
Ogni giorno è una corsa contro il tempo per mantenere tutto sotto controllo e garantire che ogni contenuto, ogni piano editoriale sia perfetto, impeccabile. E se proprio questa professione non vi sta in mente, provate a pensare al social media manager o a un content creator come a un supereroe digitale, pronto a intervenire per salvare la reputazione online del brand, un post alla volta.
“Ma quindi ti pagano per stare ore e ore sui social?”
Si tratta di una delle domande più gettonate per chi è del mestiere.
Perché questa è l’immagine che le persone hanno quando sentono parlare di “professionisti dei social media”. Essere un social media manager non significa, però, solo passare intere giornate sui social network. Significa essere un comunicatore esperto, un analista attento, un creativo senza limiti e, nella maggior parte dei casi, un risolutore di problemi.
Eh sì, perché i problemi, specie se parliamo di Meta, sono davvero all’ordine del giorno!
Quello del social media manager o content creator è un lavoro che richiede passione, dedizione e una continua voglia di apprendere, aggiornarsi e migliorarsi. Un lavoro che, se fatto bene, può fare davvero la differenza per il successo di un brand.
P.S.
La prossima volta che vi imbatterete in un meme perfettamente azzeccato, un reel Instagram emozionante o un carosello che vi fa sorridere, pensate al mago dietro le quinte e ricordatevi: non è magia, è l’esito del duro lavoro del social media manager!