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Luglio 12, 2022

Analisi SWOT – non basta farla una tantum!

Può sembrare che parliamo di banalità, in realtà, ancora oggi sento dire in alcune aziende che non conoscono l’analisi SWOT e in altre che invece sanno che cos’è e come si dovrebbe fare non vengono sfruttate tutte le potenzialità di questo strumento tanto semplice quanto fenomenale.

Partiamo dal principio

S – strength, punti di forza

W – waekeness, punti di debolezza

O – opportunities, opportunità 

T – threats, minacce

Già da una prima definizione dei termini stessi è facile intuire di cosa si tratta, o meglio a che cosa serve: avere una panoramica della situazione aziendale interna, definita dai suoi punti di forza e dai suoi punti di debolezza, inserita in quadro generale che comprende infine il contesto esterno dell’azienda dato dalle opportunità e le minacce, appunto esterne ad essa.

Quindi possiamo sinteticamente dire che avere un’analisi SWOT esaustiva per la nostra azienda significa avere il polso della situazione e poter prendere decisioni concrete. 

Per logica, tutte le aziende che conducono questa meravigliosa analisi dovrebbero non avere problemi nel ideare un piano d’azione realmente efficace. 

In realtà non è così per due ragioni:

  1. L’analisi SWOT viene elaborata “una tantum”;
  2. L’analisi SWOT viene condotta solo dall’interno.

L’analisi SWOT viene elaborata “una tantum”

Con il tempo, gestendo i progetti strategici che ho creato per aziende clienti, mi sono reso conto di un fattore non troppo scontato e ovviamente determinante. Si elabora solo all’inizio del progetto e poi si lascia ferma lì. Quasi come se fosse un oggetto essenziale per la nostra azienda che una volta acquistato siamo soddisfatti e apposto così. 

Tutt’altro, di seguito elencherò le principali situazioni che richiedono una rivisitazione dell’analisi SWOT fatta la prima volta:

  • Cambiamenti interni significativi (es. arrivo di un nuovo membro ani azienda)
  • Cambiamenti esterni significativi (es. guerra in Ucraina)
  • Raggiungimento di obiettivi principali (es. abbiamo raggiunto l’obiettivo del primo semestre)
  • Dopo 6/12 mesi dalla prima analisi (es. le cose cambiano, che ci piaccia o meno, noi cambiamo è dunque molto bene rifare l’analisi con intervalli annuali o semestrali)

Fondamentale capire che è sia un ottima base di partenza per l’elaborazione di qualsiasi strategia – noi di V Strategy ad esempio la utilizziamo per ideare strategie di marketing e web marketing, perché come diciamo sempre partiamo dall’azienda e non dagli strumenti – sia un ottimo strumento di controllo e management. 

Grazie a questo strumento si è in grado di correggere la rotta quando necessario e implementare la strategia con percorsi innovativi e sicuramente più efficaci che ci permettono di raggiungere i nostri obiettivi.

Alzi la mano chi elabora la propria analisi SWOT almeno due volte in un anno.

L’hai alzata vero?!

Bene, anzi, direi OTTIMO!

Se non l’hai alzata, nessun problema, i cazziatoni servono a ben poco. Ora sai, quindi sei comunque sulla buona strada, vedrai che utilizzando di più questo potente strumento riuscirai ad essere più efficace nel tuo lavoro. Provare per credere!

L’analisi SWOT viene condotta solo dall’interno

Qui potrebbe sembrare una tentata vendita, ma ti assicuro che non lo è affatto e non lo dico perché in realtà vorrei venderti la nostra consulenza, ma nascondo la mano dietro la schiena.

Ok, così sembra proprio il contrario, hai ragione. 

Vabbè, continua a leggere e capirai che ti ho detto la verità.

Perché potrebbe essere potenzialmente un problema se l’analisi SWOT venisse condotta solo dai protagonisti dell’azienda?

Semplice, perché anche i più critici e qualitativamente oggettivi si perdono qualche pezzo per strada quando devono scrutare dentro il proprio orticello. 

Questa è la cosa più normale di questa terra, come si dice, il calzolaio va in giro con le scarpe rotte, è vero che gira coi piedi di fuori perché non ha tempo per sistemare le sue di scarpe, ma è altrettanto vero che se maturasse un giudizio critico e oggettivo su se stesso farebbe l’impossibile per avere i piedi contenuti all’interno delle sue scarpe no?!

Ecco perché, sempre e ripeto, sempre, l’analisi SWOT va fatta insieme a delle persone esterne all’azienda. Magari anche in asincrono perché no, ma è davvero necessario il punto di vista di una persona che non ha nessun interesse in quell’orticello specifico.

Qui mi viene in mente una frase, onestamente non mi ricordo in che libro l’ho letta, mi ha molto colpito perché riassume il concetto in una maniera pazzesca: “assumi almeno un dipendente che non comprerebbe mai il tuo prodotto”. Sempre in maniera del tutto onesta, non mi ricordo neanche se fosse scritta esattamente così.

Recap:

  1. L’analisi SWOT viene elaborata “una tantum”;
  2. L’analisi SWOT viene condotta solo dall’interno.

Ora buon analisi SWOT e…

Buon Marketing