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Giugno 20, 2022

Strategia di marketing e Digital Signage

Iniziamo con una risata triste.

Come al solito, oltreoceano, la tecnologia del Digital Signage è una pratica già utilizzata e affinata, ogni anno le aziende che approcciano questo nuovo modo di fare marketing sono sempre di più. Secondo il report fornito da Meticulus Research il settore del Digital Signage crescerà da qui al 2027 di un tasso annuo di crescita composto (CAGR – compound annual growth rate) del 4,3% per raggiungere un movimento di 19 miliardi di dollari. Conferma questo dato il Sales Manager B2B di casa LG Eletronics Italia in un articolo di Hardware Upgrade dove spiega che in epoca ante-Covid19 il mercato aveva un tasso di crescita del 3-5% annuo.

In sostanza le varie case principali come Samsung, Lg ecc ci stanno puntando molto, task force dedicate allo sviluppo, implementazione di questa tecnologia e vendita. 

Cosa può fare la tecnologia Digital Signage per un’azienda? 

Anzitutto, è uno schermo dinamico adatto a vari utilizzi:

  • Informazione: fuori dal cinema possiamo trovare questa tecnologia dinamica che riporta nello schermo i manifesti dei film in programmazione;
  • Interazione: totem interattivo dove l’utente può fare qualcosa di specifico “nell’azienda in cui si trova”;
  • Pubblicità dinamica: in base ad orari specifici, vengono lanciati contenuti attrattivi o in una vetrina smart dove l’utente grazie al qr code inserito nel contenuto può accedere a ulteriori informazioni o promozioni ecc.

Il Digital Signage ha tante possibilità di applicazione. Dal mio punto di vista quello che apprezzo di più sono i dati di ritorno che questo sistema fornisce. 

Purtroppo investire soldi in delle vele pubblicitarie non è mai stato proficuo, questa azione di marketing non fornisce dati di ritorno, quindi, report sui risultati dell’investimento fatto. 

Voglio lavorare concretamente su questo concetto: dati input e output (entrata e uscita).

Ora prendiamo come esempio pratico la vela pubblicitaria che vediamo tutte le mattine facendo il tragitto casa lavoro. L’azienda che ha pagato per ottenere quello specifico canale di Marketing potenzialmente ha buttato soldi al 50% perché se il lavoro è stato studiato a puntino, target, mercato, competitor ecc., è comunque mancante l’altra metà ovvero i dati di ritorno. L’imprenditore non saprà mai con esattezza tutto il new business che quella specifica vela ha portato alla sua azienda o la reportistica su qualsiasi fosse l’obiettivo da raggiungere. 

Augurandoci il meglio, comunque sappiamo di aver impiegato poco proficuamente il 50% dell’investimento fatto.

Al contrario il Digital Signage ci permette di colmare quella grossa lacuna.

Ora la raccomandazione, già sai vero?!

Il Digital Signage ci permette di colmare quella grossa lacuna solo e soltanto se studiamo il processo dall’inizio alla fine, lo ideiamo con una valida strategia e ci adoperiamo per avere entrambe le tipologie di dati, input e output, chiudendo il cerchio servendoci di metriche specifiche da elaborare per migliorare l’efficacia del nostro investimento. 

Esempio completamente inventato, ma concreto ai fini della comprensione.

Abbiamo un negozio di abbigliamento, installiamo dei totem interattivi che si accendono quando l’utente passa segnalandogli le promozioni del giorno. L’utente inizia così ad interagire con il monitor,  verso la fine del processo di interazione, vengono mostrati degli accessori in abbinamento al capo desiderato. L’utente conclude il suo processo di acquisto comprando due degli accessori mostrati. 

Analizziamo.

In questa strategia di marketing sono presenti i dati di input, quelli studiati a dovere prima della fabbricazione del contenuto inserito nel Digital Signage che se sono corretti il cliente è uscito dal livello di potenziale acquistando l’articolo proposto. Diventati più che corretti nel momento in cui lo stesso cliente decide di acquistare gli altri due articoli.

Sappiamo perfettamente cosa è successo in tutto il suo viaggio nel nostro negozio avendo a disposizione tutti i dati di output:

  • Ora di inizio;
  • Ora di fine;
  • Tempo per acquisto;
  • Target goal per articolo proposto;
  • Target goal per ulteriori articoli proposti;
  • Luogo momenti di indecisione;
  • Tempo momenti di indecisione.

FONDAMENTALI PERCHÉ

Elaboreremo questi dati, li confronteremo e punteremo a migliorare le performance di vendita all’interno del nostro negozio. 

Come sempre, grazie e…

Buon Marketing