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Aprile 11, 2022

6 motivi per i quali non ottieni l’attenzione che vorresti nei canali social

PT 1: Si parte senza strategia

Grazie alla mia professione di stratega marketing, nel tempo ho stilato una classifica dove riporto i “must to do” e i “must not do”. Oggi condivido quelli che sono le sei cose che non farei per i social se si vuole ottenere audience e ancor più, se il social utilizzato ha fra gli obiettivi la conversione del potenziale cliente. 

  1. Si inizia senza strategia
  2. Copia-incolla 
  3. Mancanza di report
  4. L’Advertising non è una scorciatoia
  5. Comunicazione monotematica
  6. Non c’è collegamento

Vedremo insieme punto per punto ed oggi affrontiamo il primo.

SI INIZIA SENZA STRATEGIA

Voglio “difendere” per un attimo questa possibile mancanza. Ci viene naturale pensare di saperne dell’argomento social per un motivo fondamentale: il nostro cervello non è completamente digiuno della tematica anche quando non siamo iscritti direttamente su nessuna piattaforma. La maggior parte delle volte mi confronto con imprenditori che hanno Facebook o Instagram o entrambi e utilizzandoli per scopi personali pensano di sapere “come funziona” e in un certo senso è così. Alle volte mi confronto, invece, con imprenditori che non sono iscritti ad alcun social network, ciononostante li vivono lo stesso, grazie alla moglie, ai figli ecc, in un certo qual modo si sono dovuti “informare” in modo indiretto. Ergo, nessuno escluso. Sto parlando di un processo che avviene inconsciamente: pensi di saperne perché hai vissuto delle esperienze a riguardo – ricorda però che le hai vissute da utente.

Che cos’è una strategia social? 

Una strategia social è un idea di comunicazione basata su studi e report reali, numeri. Ci indica come possiamo raggiungere il punto “B” partendo dal punto “A”. Tiene conto di tutti i fattori utili come: obiettivi, budget a disposizione, il cliente target o buyer persona, il mercato, i competitor, la stessa Azienda ecc. Quando si è capito come raggiungere il punto “B” dalla strategia prende forma il piano d’azione, l’idea viene “scaricata a terra”, si concretizza con azioni ben precise e definite nel tempo. La strategia si trasforma in un programma ben dettagliato con annesse le metriche da analizzare che ci permetteranno correzioni di rotta eseguite con cognizione di causa. Con metriche intendo solo quelle propedeutiche al raggiungimento del nostro obiettivo, ad esempio: se decidessimo di aprire una pagina Facebook con l’obiettivo di aumentare il grado di fidelizzazione dei nostri clienti mettendo loro a disposizione una community o dei servizi mirati, sicuramente l’engagement rate (il “livello” di ingaggio dei nostri utenti) sarà una delle nostre metriche di riferimento. La copertura (persone raggiunte) dei nostri post sarà la metrica da considerare come “risultato chiave” rapportata ai clienti che ha l’azienda e cosi via.

Partire con pochi elementi e senza una direzione ben precisa porta ad un dispendio immane di energie, sarebbe salpare con la propria barca a vela con un idea circa il posto da raggiungere e allo stesso tempo non conoscendo le miglia da percorrere, il tempo di viaggio, il calcolo dei possibili imprevisti, non sappiamo se le provviste basteranno e cosa più importante andremo a zig zagare per mare correndo grossi rischi. 

Poi alla fine va bene anche lasciarsi andare, se calcolato, è meraviglioso farsi trasportare dalla corrente.

La prossima settimana: Pt 2 Il copia e incolla

Dopo questo epilogo marittimo, anziché buona giornata e buon marketing…

Buon Vento