Il Marketing è scalabilità
Avere un sogno non significa non stare coi piedi per terra, al contrario è l’unico modo che abbiamo per valutare ogni passo del nostro progetto.
Perché solo attraverso il sogno possiamo produrre marketing scalabile e al contempo rendere piccolo e fattibile ogni passo quando messo a confronto con la visione più alta.
La nostra strategia di marketing per essere considerata un valido piano deve abbracciare almeno fino al 70% di questa visione. Ideata, costruita e dilazionata nel tempo come ben sappiamo. In sostanza partire dalla fine per arrivare al presente. Determinare la fine di un sogno è difficile, la conclusione di un sogno è fumosa, ecco perché dobbiamo contemplare tale visione cercando di considerarne almeno il suo 70%. Altrimenti le azioni che definiscono gli obiettivi nel presente rimarranno fine a sé stesse, non saranno collegate dal fil rouge che ci porterà al successo.
Ogni progetto di business degno di questo nome deve essere scalabile, ovvero contenere un potenziale di crescita esponenziale che non venga corrisposto proporzionalmente dalle risorse investite.
Strategicamente basilare è un percorso studiato passo passo e sostenuto da consueta sperimentazione, analisi e implementazione.
A tal proposito voglio riportare un caso di successo che ho studiato per un’azienda cliente del settore bigiotteria.
Marlù gioielli, una partenza fin troppo “oculata” per una crescita a macchia d’olio.
È la storia di tre donne intraprendenti, che hanno investito nella propria azienda seguendo una strategia vera e propria. Alla base il sogno – la vision per dirla in termini più attuali/teorici – di Morena, creare gioielli accessibili a tutti dove il valore di questi è dato dal messaggio trasmesso, quindi valorizzare le emozioni suscitate.
È la fine, ma anche il punto di partenza.
Usano materiali semplici: acciaio, vetro e legno, ed hanno testato i prodotti in loco, partendo proprio da San Marino nel 2001. L’anno scorso l’azienda ha compiuto vent’anni e ad oggi hanno negozi sparsi in tutta Italia e all’estero.
È facile celebrare il successo. Credo che non sarà stato tutto rosa e fiori, come in tutte le storie, si vivono giorni pieni di luce, veloci e oso dire semplici, come anche giorni meno chiari, offuscati dove ci si sente più o meno arenati, con questioni da risolvere (peraltro i giorni più proficui); anche le tre sorelle avranno avuto il loro bel da fare. Non conosco la strategia, ho potuto intuire le mosse più evidenti.
La crescita fatta per gradi, collaborazione con università del territorio e quindi la valorizzazione dello stesso, utilizzo strategico dei mezzi di comunicazione web e social media e il franchising hanno fatto sicuramente delle tre sorelle una squadra vincente.
Questo in vent’anni di lavoro.
Ogni singola parte ha il suo valore e deve fare il suo lavoro, come per i pezzi di un puzzle che quando finiamo di sistemarli tra di loro riusciamo ad apprezzare l’immagine nella sua completezza.
Il prossimo articolo: I competitor, come guardarli e cosa prendere da loro.
A presto e buon Marketing!