La strategia di Marketing deve fare paura
L’ignoto è la più grande paura dell’uomo, di fatto la morte è ignoto, il futuro è ignoto, il vuoto è ignoto. Ci vuole fegato per provare quella sensazione di vuoto allo stomaco, la stessa che si ha quando inizia la discesa sulle montagne russe.
Tutto ciò non vuole essere sinonimo di avventatezza o impreparazione, il passo più lungo della gamba, proprio quello compiuto nell’ignoto.
Mi riferisco alla scoperta. Ogni cosa nuova era prima ignota e attenzione, non sappiamo ancora se la novità è buona o meno.
Una cosa è certa: facendo le stesse cose si ottengono risultati identici.
Pertanto, tutti quelli che auspicano il miglioramento si troveranno sempre difronte ad una piccola parte di ignoto, dove piccola perché calcolata scrupolosamente.
Ce lo insegna la scienza, se vuoi progredire, devi sperimentare.
Nel vero Marketing funziona allo stesso modo, partire da una solida base di partenza, la strategia iniziale, per inserire una dose calcolata di ignoto.
40 cc di ignoto per la X & Co. Spa per favore.
E quindi sì, la strategia di Marketing deve necessariamente fare paura, essendo il mezzo che ci aiuta nell’avanscoperta. Deve contenere azioni salde a risultati certi e al contempo una piccola parte di queste devote all’elaborazione di dati nuovi, mai visti prima e se per tant’è questi sono positivi è: BINGO!
L’importante è trovare un nesso logico con le azioni delle quali conosciamo bene o male i possibili risvolti con quelle per le quali ci viene un brivido al solo programmarle perché non ne conosciamo gli effetti.
Calcolata la massima possibile perdita se ci sta bene il gioco è fatto. Vi assicuro che arrivati a questo punto potremmo anche smettere di avere paura.
Oggi riporto un esempio, come sempre personale, ma lavorativo. Non scriverò dettagli tecnici importanti, non posso farlo e non sarebbe etico. Garantisco che il nocciolo della questione sarà comunque cristallino.
Sto servendo un’azienda dolciaria, nello specifico, produzione di gelati e lavorati semifreddi. Il potenziale c’è, il progetto c’è e la testa del Mastro è sul pezzo aiutato da un socio molto dinamico. Tutto perfetto no?! L’unica questione da risolvere è il suo vero e potenziale decollo che stenta un po’ ad avvenire, come il motore di una vecchia auto che in inverno fa un po’ di capricci, ma che alla fine parte e non la ferma più nessuno.
Fatta la prima e luuunga chiacchierata, mi annoto le info necessarie e torno in azienda a progetto ideato ed elaborato. Dunque, presento la strategia di Marketing dove nella prima parte erano contemplate azioni mirate, circoscritte al miglioramento di alcuni segmenti che avrebbero poi aiutato le vendite nei canali “standard”, quindi utilizzo dell’inbound marketing, funnel sul sito web, social media marketing, alcuni ritocchi nella sfera branding aziendale ecc. ecc.
Gli ultimi venti minuti dell’incontro li ho dedicati all’ignoto, preceduto da doverosa premessa: “rimanete seduti”.
La soddisfazione non è stata vedere arrossire i volti dei miei interlocutori per lo stupore, ma essere in collaborazione con persone che hanno capito il vero meccanismo del Marketing e che oggi stanno lavorando affinché la parte ignota diventi nota, e se Dio vuole sarà proprio quella a dare loro i più grandi risultati.
“Il Marketing è scalabilità”
Che è anche il titolo del prossimo articolo.
Buon lavoro e buon proseguimento di giornata.
A presto.