La multi-direzionalità del marketing
Premessa importante: il seguente inciso non si vuole contestualizzare nelle best practice che riguardano attirare nuovi clienti, migliorare le vendite per l’e-commerce aziendale o attribuire un valore malsano alle adv. Non so te, ma sembra che oggi ruoti tutto intorno alle adv, se non fai adv non sei nessuno, se non fai adv non vendi ecc.
…Baggianate!
Dunque, parlo a tutte quelle aziende che hanno almeno un dipendente e/o un collaboratore, o a tutte quelle dove è presente e di rilievo il reparto vendite composto da esseri umani che si spaccano la schiena dalla mattina alla sera, a destra e a manca per incontrare persone e concludere la vendita del prodotto o servizio che la propria azienda offre nel mercato.
Qual è di fatto il primo cliente?
Mistero presto svelato: i primi vostri clienti sono i vostri dipendenti e collaboratori.
Un dipendente, come un collaboratore può essere misurato, in termini sterili, guardando i numeri che porta a fine mese, analizzandolo in senso più profondo e magari anche umano, verificando la sua contentezza di lavorare in azienda. Ora il mondo non è tutto rosa e forse, dico forse, Babbo Natale è esistito , quindi sempre coi piedi per terra, applicare parte della forza marketing per aumentare l’autorevolezza aziendale nei confronti dei dipendenti e collaboratori è molto importante.
Non siamo più nella catena di montaggio di Ford, dove gli operai venivano incentivati a cottimo nel lontano 1913. Oggi il dipendente vuole essere coinvolto dall’azienda, o meglio, si è visto, studiato ed appurato che quando coinvolto come parte integrante di essa ha performance migliori.
È un po’ come quando da ragazzi dovevamo chiedere qualcosa ai nostri genitori, prima di poter “sponsorizzare” il nuovo motorino fiammante agli amici dovevamo “convincere” loro. Erano Papà e Mamma la prima sfida di debutto. Per lo meno mi hanno cresciuto a base di meritocrazia e all’occorrente le tanto criticate punizioni. Quindi se avevo una condotta consona ai loro principi e valori le cose arrivavano, altrimenti nada.
Quello che sto cercando di dire è: non è importante avere un sito figo quando chi lavora in azienda è il primo a non essere felice ed entusiasta nel perorare le cause aziendali. I siti fighi, peraltro, non esistono. Nel marketing non esiste bello o brutto, esiste il “questa cosa funziona” e “questa cosa, così funziona meno”.
Tutto ha il suo perché e il suo nesso logico che guarda al suo obiettivo, mi fermo qui perché approfondirò la questione nella prossima pubblicazione.
Quindi, se i primi clienti dell’amata azienda sono i propri dipendenti e collaboratori parte della strategia di marketing deve necessariamente contemplare azioni e operazioni che abbiano come proprio centro la loro soddisfazione.
Oltretutto, se vogliamo considerare il mondo fatato di prima, direi che sarebbe un mondo migliore.
Come fare marketing interno?
Team building, formazione e soprattutto content marketing insieme a inbound marketing, costante e rivolto verso l’interno della propria azienda. Contenuti che possano migliorare significativamente la permanenza lavorativa dei propri dipendenti e collaboratori. Ad esempio, essendo loro parte integrante del motore aziendale, ringraziandoli per esserci con una lettera o un video, e molto altro.
Il marketing interno va considerato oggi più che mai.