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Gennaio 18, 2022

Azione vs Reazione

Perché è importante non reagire.

Non so a te, ma ogni tanto la parola cambiamento – quello non calcolato – riesce a trasmettermi una sorta di tremolio, sicuramente grazie alla ventata di ignoto che porta con sé. 

Di fronte all’ignoto, proprio perché inaspettato è difficile non reagire. Partendo dal presupposto che la maggior parte degli errori si commettono reagendo ad una situazione piuttosto che agendo consapevolmente. Ce lo insegna anche la storia con le cadute dei vari big apparsi e vissuti. Alessandro Magno, Napoleone, anche lo stesso Adolf Hitler. Cause a parte, l’ultimo individuo nominato lo prendo in considerazione solo per questo tema. 

Oggi parlo di storia per due motivi. Il primo: evito riferimenti banali con unicorni dei nostri tempi e insomma, le solite cose. Il secondo: personalmente credo sia incredibile che la nostra specie, l’uomo, sotto alcuni e sottolineo – per fortuna – alcuni aspetti non si sia evoluto affatto. 

Alessandro, dopo la morte del padre Filippo è stato proclamato re dall’esercito e dagli ufficiali. Grazie a quella che oggi noi chiamiamo gavetta, per lui sono state le spedizioni a cui ha preso parte in quattro anni di servizio sotto il regno del padre Filippo e portate a termine con discreti risultati. 

In tema: Alessandro all’età di sedici anni, quando venne mandato in spedizione dal padre per la prima volta non poteva sapere che da lì a quattro anni sarebbe diventato re. Ha affrontato il cambiamento consapevolmente perché comunque programmato: da studente di Aristotele a soldato, condottiero. Non ha reagito, ha agito. Si era preparato per quella strada.

Ahimè, non è sempre così alle volte siamo chiamati a ponderare azioni non premeditate, saltate fuori dal cilindro come il coniglio nel numero del mago. In questo caso, se caschiamo nel tranello della fretta siamo portati a reagire e a fallire di più. Certo il fallimento è importante perché solo dal fallimento si imparano questioni molto importanti, ma non è il tema di oggi. Voglio che il focus sia tutto su azione e reazione. Un tema che riguarda tutti noi da vicino e tocca davvero la vita a 360°. 

Comunque, reagiamo quando offuscati dalla tempestività di un evento e vengono prese decisioni affrettate. Decisioni che molto spesso guardano al domani e non arrivano al dopo domani.  

Agiamo e sì, possiamo comunque commettere quell’errore fastidioso, ma appena dopo averlo commesso, siamo in grado di non ripeterlo e fare decisamente meglio. Al contrario, quando reagiamo e di conseguenza mettiamo in atto azioni a seguito di quella cosa, decidiamo offuscati dal contesto e se ci dice fortuna non commettiamo errori, molto probabilmente ne commettiamo qualcuno che non saremmo in grado di osservare, capire e non perpetrare. 

Trovi anche tu analogie con il marketing? 

Quando magari il sito non converte quanto previsto, quando la campagna adv sta attirando il pubblico sbagliato, quando usiamo quello strumento perché semplicemente tutto il resto del mondo lo fa, e nonostante tutto ciò, quando va bene ritenti con la spesa, quando va male smetti proprio di pensare al marketing come investimento. Azioni affrettate e non ponderate per un fine più alto non portano a nulla. Hai la sensazione di aver speso i soldi anziché di aver fatto un proficuo investimento. 

Se anche tu hai provato una di queste esperienze o sensazioni è bene. 

Perché hai capito che il marketing, essendo l’insieme di mezzi ed azioni che ci permettono di raggiungere i nostri obiettivi, ha un inizio e non ha una fine – teoricamente parlando. Quindi spesso ci si trova a dover prendere decisioni che non erano state considerate nella strategia iniziale o nel piano marketing operativo. Decisioni che portano macinazione di un altro pezzo di percorso che se troppo discostato da quello auspicato potrebbe essere un problema per l’azienda. Diventa essenziale avere la giusta strategia di marketing. 

Immaginiamo che ogni azienda tracci preventivamente il suo percorso di marketing, tutte le aziende partono lo stesso anno, lo stesso giorno, la stessa ora. Bene, tutte con il proprio percorso che produrrà dei cambiamenti inevitabili nel mercato, nelle persone, ecc. quindi tutte si troveranno a dover modificare il piano 1.0 grazie ai cambiamenti apportati da ogni azienda nel mondo. 

Il concetto è: come viene modificato? Cosa viene preso in considerazione? Con che peso? Perché? È una reazione a qualcosa di poco proficuo? Quanto è stata analizzata la situazione per il domani? E per il dopo domani? 

Non viviamo più in paeselli scollegati fra loro. Oggi si ha l’opportunità di parlare a più persone e rendere l’evoluzione più efficace. Il marketing non è manipolazione, è efficienza nel raggiungere le persone alle quali potrebbero fare davvero comodo i nostri servizi. Ad esempio, nel prossimo articolo che verrà pubblicato nel mio blog tratterò come argomento “La multi-direzionalità del Marketing?”, ora ti ho sicuramente messo una pulce all’orecchio suscitando un tantino il tuo interesse. Se è così significa che sei il giusto lettore. Ogni cosa esistente sulla faccia della terra non è per tutti, compreso tutto ciò che sto condividendo. È giusto che sia così. L’unico, Seth Godin, ne insegna qualcosa.

In definitiva, sono un promotore incallito dell’agire che cerca di scansare il reagire con ogni mezzo e forza a disposizione. Non si era capito eh?! 

Scherzi a parte se non ti senti il conduttore delle tue azioni probabilmente non funziona qualcosa, stai correndo dietro a qualcosa di sbagliato, senza un perché, con la strategia di marketing puoi trovarne uno. Io posso aiutarti ad individuare il Bianconiglio e acchiapparlo. 

Buon proseguimento e a presto.