Il focus
La famosa “crisi” (c’è sempre stata una “crisi”), gli ultimi avvenimenti, il covid, si respira aria di scarsità, le persone sono in attesa. Al di là del parlare di complottismo che non porterà mai a conclusioni proattive e concrete, tutto questo ha portato effetti collaterali importanti che hanno influito nel nostro modo di pensare, nel nostro modo di agire, nel nostro modo di relazionarci con gli altri.
Una persona che vive nella scarsità sarà una persona malfidata, improduttiva in quanto non crede nell’azienda per la quale lavora, non crede in sé stesso come non crede neanche che ci sia qualcosa di buono nel sistema.
Un’azienda che vive nella scarsità è un’azienda che deve vendere a tutti i costi. Trovare escamotage sempre nuovi per vendere, vendere, vendere. E, quando necessario vendere a discapito dei valori sui quali è stata fondata l’azienda.
Azienda che pondera strategia e decisioni su profitti a breve termine.
Il mercato non avrà pietà di lei.
Se invece il focus è rivolto sull’abbondanza (in senso molto ampio) tutte le nostre azioni saranno un derivato di questo mood.
Questo tema è importante.
Il punto di partenza delle nostre azioni, di qualunque settore o campo esse siano: lavoro, vita privata, relazioni etc.
Questo tema è complesso.
Significa che posso essere concentrato su uno “sgarbo” ricevuto da un competitor e fargliela pagare osservando la legge del taglione, oppure decido di convogliare tutte le energie verso la produttività quotidiana auspicata, pianificata ed osservata.
Due azioni diverse, portano un risultato differente.
Il focus è ciò che noi siamo e ciò che noi saremo.