Sito web, e-commerce, social network… e tu da che parte vai?
Oggi non sei nessuno se non hai un sito web, una pagina Facebook, una pagina Instagram, se non sei presente in Pinterest, Twitter, TokTok, se non hai un invito per Clubhouse (ultima tendenza – aprile 2020).
Eh sì, sono tanti, diciamo che è stata una delle più grosse novità che ha portato il nuovo millennio.
Comunque, puoi stare tranquillo, se non sei così presente nel “mondo” di internet, vali allo stesso modo, il peggio che può succederti è che non hai ancora degnato il mondo di internet della tua presenza. Il punto e la risposta sono quindi: dipende.
Dipende da una serie di approfondimenti di tematiche aziendali, le tue. La tua azienda ha una propria identità come te che ne sei il fondatore o il gestore. Prima di sparare a zero sentenze del tipo: “non sei al passo coi tempi, piuttosto che, bravo vai in controtendenza, tieni all’anonimato, fai le cose alla vecchia maniera etc”, facciamoci le domande giuste: “qual è la strategia aziendale? Qual è la tua strategia?” perché solo questi temi ci diranno se è meglio avere o non avere il sito web, e con il sito web, la newsletter, l’e-commerce etc. Lo stesso vale per le pagine social.
Di seguito riporterò alcune domande le cui risposte ti chiariranno un po’ le idee.
- Qual è la tua territorialità?
- A chi ti rivolgi? Qual è il tuo pubblico? Chi sono i tuoi clienti?
- Dove è presente il tuo pubblico? Su Facebook? Su Instagram? Su.. etc?
- Come ti conoscono i tuoi clienti?
- Come ti riconoscono i tuoi clienti?
- Qual è la tua strategia aziendale?
- E i tuoi competitor?
Le cose più succulente a me piace lasciarle per ultime, come quando da bambino mi capitava di mangiare la pizza wurstel pomodoro e mozzarella. Scartavo apparentemente sul piatto tutti i wurstel per poi gustarli alla fine.
Digressioni di cibo a parte, i competitor sono un ottimo ago per la bilancia che soppesa la maniera in cui dovremmo essere presenti nell’ambiente digitale. Non intendo, fai ciò che fa la massa, anzi. Dico solo prendi spunto e cerca di capire al meglio le dinamiche di mercato che si sono instaurate con l’era digital. In questo i competitor, appunto, sono di grande aiuto, grazie ad una buona analisi (oggettiva, ovvio), riuscirai a capire cosa è meglio fare per la tua impresa e anche come far crescere il divario creato fra te e i tuoi competitor.
Riprendendo le domande di cui sopra, so che è scontato, ma è di fondamentale importanza essere il più oggettivi possibile (più che altro per la 4, la 5 e la 6), è nota la fatica di esserlo quando si parla di sé stessi o di una cosa che si è creato.
- Ad esempio, se la tua azienda lavora a livello locale, anzitutto, i competitor che devi guardare non sono le multinazionali presenti in ogni angolo del territorio nazionale, sono quelli che come te si sono fatti un nome a livello locale e hanno clienti circoscritti nella provincia. È uno dei caratteri che andrà a definire il tuo pubblico.
- Alla “indovina chi”: il mio cliente non ha la barba, porta gli occhiali, ha gli occhi verdi, è una donna ed ha i capelli lunghi. Alla “buyer personas” – letteralmente: persone acquirente – sia per quelle attuali che per quelle desiderata: ha famiglia, ha dei figli, ha la casa di proprietà, lavora come dipendente pubblico, ha un tenore di vita medio/alto, è alla mano, per lo più positivo etc. Importante perché sai come e quando raggiungerli, come in senso di marketing, come fai a raggiungerli più efficacemente.
- Nel tuo raggio di conoscenze hai assunto un freelance che ti gestisce la pagina Facebook, Instagram e siccome è un po’ un tutto fare, ti ha fatto e gestisce anche il sito web. Perfetto. Dalla profonda analisi è venuto fuori che il tuo pubblico, inteso come clienti attuali, è presente su Facebook, come anche il nuovo target di clientela che vuoi raggiungere è presente e interagisce su Facebook. Dunque, a te Instagram, in onor del vero, non serve poi così tanto.
- Ora fai una panoramica della tua vita insieme a quella della tua azienda. Parti dalle origini, a fotogrammi, arriva fino al presente. Perdona il gioco di parole: “Qual è la caratteristica principale che ti ha caratterizzato? Qual è il tuo know-how?”
- La sfumatura nel trovare la risposta a questa domanda rispetto alla precedente è fondamentale. Non è detto che le persone ti riconoscano per la stessa cosa che secondo te ha fatto di te e la tua azienda ciò che siete oggi. È la caratteristica o il piccolo insieme di elementi per i quali le persone sono contente di rivolgersi a te quando. Ad esempio, le aziende sono contente di rivolgersi a me perché sono estremamente oggettivo, carino nel dire le cose poco piacevoli e faccio un lavoro di analisi estremamente profondo.
- Perché mai uno come me dovrebbe chiederti della tua strategia aziendale? Sai è proprio da lì che parto. Con il termine strategia non intendo se hai un piano all’incirca da seguire per fare le cose, sicuro le cose stanno andando bene quindi, va bene così. No. Intendo se hai una strategia che deriva dal tuo obiettivo più alto e che solo da essa potrai appunto comprendere se la presenza nel digital è necessaria, in che forma e in che misura.
- Ribadisco l’importanza dell’analisi dei competitor non per copiare, analizzare per fare il nostro e meglio. I competitor sono quelli che competono al tuo stesso “livello”. Spesso siamo portati a guardare competitor che non sono tali, ad esempio, hai una boutique del panino, aperto solo a pranzo. A qualche km da te c’è McDonald e lo indichi come competitor, beh non lo è affatto. Non siete mica in competizione per la stessa tipologia di clientela.
In sostanza, è importante sapere “se, come e dove” devi essere presente e tutto dipende dalla tua strategia. Il bello è proprio questo, non ci sono regole che devi seguire a tutti i costi, gli influencer, le mode etc, bensì, c’è la consapevolezza di come si prendono le decisioni e intraprendono le azioni.